Trenzano

Addio al giornalista e intellettuale Romano Gandossi

L'ex direttore della Voce di Mantova aveva 73 anni. Domani, sabato alle 10, i funerali nella Parrocchiale di Trenzano.

Addio al giornalista e intellettuale Romano Gandossi
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 di Marco Meazzini

Lutto nel mondo del giornalismo. Si è spento Romano Gandossi, ex direttore della Voce di Mantova. Il trenzanese aveva 73 anni.

Addio al giornalista e intellettuale Romano Gandossi

Un malore, un attacco cardiaco ha colpito un 73enne trenzanse.

Se fossero le parole per l’attacco giornalistico di questo pezzo, sicuramente oggi, venerdì 7 ottobre, pochi minuti dopo le 9, sarebbe squillato il mio cellulare. Dall’altro lato della cornetta un giornalista, ex direttore della Voce di Mantova, Romano Gandossi. Purtroppo, però, questa chiamata non ci sarà.

La carriera

Il trenzanese, che da tempo aveva abbandonato le scrivanie del giornalismo per la pensione è mancato mercoledì nel tardo pomeriggio. In tanti lo conoscevano non solo in paese ma a Brescia, a Mantova e nelle due provincie. Uomo di cultura, volto politico, nella giunta dell’ex sindaco Bracca, appassionato di letteratura, di sport, tifoso del «suo» basket trenzanese e della squadra di calcio salodiana. Ma il curriculum non finisce qua. In tanti, anche i giornalisti delle testate cittadine, hanno avuto modo di crescere, collaborare e lavorare con lui. La politica, la tuttologia nello sport. Ma anche la vicinanza al terzo settore e al volontariato. Proprio in ambulanza (dal gruppo volontari) poche ore prima del luttuoso annuncio aveva bussato per un dolore intercostale: per questo si era recato negli spazi di piazza del Volontario che tanto conosceva. Inoltre, Romano aveva anche la passione per la correzione di giornali o i manifesti del paese dove odiava i refusi, gli errori o le battute non aggraziate (e talvolta ha "bacchettato anche noi").

Lui è stato la prova che si è giornalisti sempre, anche quando si è fuori allenamento o lontano dal timone, dal titolo e dalla scelta della prima pagina. Romano Gandossi invece ha saputo raccontare, anche nelle semplici parole scambiate per strada, in piazza o al bar, il quotidiano delle nostre comunità, anche dopo i tanti giorni di malattia che lo hanno colpito nella seconda ondata di Covid. Il ricovero, il calvario e la lunga risalita. Anche in questo caso, il direttore aveva detto la sua vincendo il braccio di ferro con il virus che lo aveva indebolito e non zittito. Aveva anche mantenuto il suo posto in tribuna al campo di basket, che resterà vuoto: proprio ora che gli arancio-blu sono una certezza in serie D.

E per tornare al mestiere, ogni pezzo che si rispetti parte sempre con un attacco giornalistico, che contenga un qualcosa di accattivante: la notizia, ma che poi continui nello svolgimento, snocciolando curiosità, fatti e fonti. Ogni articolo si conclude, inoltre, con una chiusa. E, mercoledì, per il giornalista Gandossi, è arrivata l’ora dell’invio, questa volta però non per il suo giornale in tipografia, ma per un altro viaggio. E ci mancherà tantissimo.

I funerali

I funerali si terranno domani mattina, sabato alle 10, nella chiesa parrocchiale di Trenzano.

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