TEATRO IN LUTTO

Addio ad Adolfo Micheletti: erede di tre generazioni di teatranti e capocomico dei Guitti

Negli Anni Cinquanta e Sessanta recitò nelle cosiddette "compagnie di giro" mettendo in scena opere di Verga, Benelli e D’annunzio. Poi il ritorno a Bresca e la fondazione della compagnia "I guitti".

Addio ad Adolfo Micheletti: erede di tre generazioni di teatranti e capocomico dei Guitti
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È mancato all'età di 80 anni, dopo una vita spesa sul palcoscenico. Fu attore, regista e direttore di compagnia.

Addio ad Adolfo Micheletti: erede di tre generazioni di teatranti e capocomico dei Guitti

Dopo una vita intera passata sul palcoscenico, Adolfo Micheletti ha visto chiudersi il sipario per l'ultima volta.
Direttore della compagnia teatrale "I guitti", è mancato ieri (mercoledì 27) all'età di ottant’anni.

Nato a Lodi, ma trasferitosi ben presto a Travagliato, è stato erede di tre generazioni di teatranti, i famosi "guitti" che con i padiglioni di legno hanno girato le piazze italiane dalla metà dell’Ottocento fino alla metà degli anni Sessanta del Novecento, costituendo una vivissima e ormai dimenticata forma di teatro popolare "all’antica".
Ha recitato nelle cosiddette "compagnie di giro" mettendo in scena opere di Verga, Benelli e D’annunzio (tra le altre).

Dalla Lombardia al Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria e passando dalla Toscana, Micheletti fu anche scritturato nella compagnia Carro di Tespi come "primo attore", recitando al fianco dei genitori Pietro Luigi e Lina Zampieri.

Adolfo Micheletti

Nel 1975 decide di fondare insieme alla moglie Nadia Buizza, la compagnia teatrale «I Guitti» per riallacciarsi alla linea artistico-dinastica delle antiche formazioni popolari e offrire una rilettura originale e al contempo eccentrica del repertorio classico.

Il servizio completo nell'edizione di ChiariWeek in edicola domani, venerdì 29 aprile.

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