LUTTO

Addio a Giovanni Sardi, storico presidente e fondatore dell'Us Bagnolese

Scomparso a 62 anni, era l'anima della società di calcio.

Addio a Giovanni Sardi, storico presidente e fondatore dell'Us Bagnolese
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L’Unione Sportiva Bagnolese piange Giovanni Sardi, scomparso a 62 anni dopo una lunga malattia.

Addio a Giovanni Sardi

Una notizia che ha sconvolto il mondo dello sport bresciano ed in particolare quello del calcio.
Giovanni Sardi, storico fondatore e presidente dell'Us Bagnolese se n’è andato all’età di 62 anni lasciando un grande vuoto intorno a se, ma soprattutto tanta dimostrazione di stima e di affetto.
A poche ore dalla sua scomparsa i messaggi di cordoglio sono stati moltissimi e tanti i ricordi legati alla sua figura.
Per la sua Us Bagnolese è stato un punto di riferimento, una figura che ha segnato gli ultimi 20 anni di storia del club e che non sarà mai dimenticata.
Sardi, si è arreso dopo una lunga malattia sempre affrontata con uno spirito da guerriero e senza mai fare un passo indietro, tanto che erano in tanti a non sapere della sua malattia.
Ma proprio perché lui non si è mai voluto piangere addosso, ma anzi l'ha combattuta e affrontata sempre a testa alta e, chiaramente, sempre con la sua Bagnolese in fondo al cuore.

Il cordoglio della società

«Siamo distrutti per la terribile perdita di un uomo che ha offerto la sua grande professionalità, il suo cuore e la sua passione per questi colori – è stato il commento unanime di società, staff e giocatori – E' stato un amico disponibile e sempre vicino in tutti i momenti, sia quelli più felici e, soprattutto, quelli più difficili». Tutto il mondo neroverde si è stretto intorno alla moglie Raffaella, ai figli Andrea e Lorenzo e a tutta la famiglia Sardi in questo momento di enorme sconforto. «Per me è stato come un secondo padre, insieme condividevamo la gestione della società, ogni giorno c'era un confronto – ricorda Stefano Orizio, da otto anni direttore sportivo dell'Us Bagnolese - Si dava molto da fare per la società, nonostante convivesse da anni con questa malattia: chi non lo conosceva nel profondo non sapeva nemmeno che avesse un problema di salute, perché lui non voleva darlo a vedere: aveva quello spirito di non mollare mai e credo che proprio questo l'abbia aiutato in questi anni, anche se purtroppo non è bastato per sconfiggere la malattia. Sicuramente, come detto, perdo una figura che per me è stato come un secondo padre: avevamo molto legato anche con la famiglia ed era un punto di riferimento sia dentro che fuori dal campo».

Il ricordo di un amico speciale

Giovanni riusciva ad entrare nel cuore delle persone, come era successo anche con Luciano Adami.
«Per me era più di un amico, quasi un fratello. Mi aveva seguito anche quando giocavo al Brescia e alla Virescit. Abbiamo passato tanti anni insieme».
Compresa l'esperienza proprio con l'Us Bagnolese, fondata nel 2004 tra gli altri da Sardi e allenata da Adami.
«La Bagnolese si era trasferita a Poncarale e lui aveva la volontà di riportarla a Bagnolo. E così ha fatto e mi ha coinvolto come allenatore ed è stata una bellissima esperienza insieme: dopo un discreto primo anno, già al secondo abbiamo vinto il campionato».
E lavorare con lui nell'ambito sportivo è stato molto gratificante. «Con la sua passione e la sua voglia trascinava tutti gli altri, era un pilastro, l'anima portante della società e tra i pregi che aveva c'era quello di rispettare i ruoli».
E anche nella malattia non ha mai fatto mancare il proprio supporto, perché per lui la Bagnolese era qualcosa di unico e speciale, tanto da farsi tatuare lo stemma sull'avambraccio, nonostante non amasse i tatuaggi.
«Ha dato un esempio di coraggio e di voglia di vivere impressionante. Ci mancherà e mi mancherà tantissimo».

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