Addio a Franco Castrezzati, storica figura del sindacalismo bresciano. Per rendergli omaggio, la camera ardente sarà allestita a palazzo Loggia dalle 14.30 alle 19.30 di mercoledì 15 ottobre e dalle 8 alle 15 di giovedì 16 ottobre.
Franco Castrezzati: addio ad una storica figura del sindacalismo bresciano
Si è spento nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 ottobre 2025 Franco Castrezzati, una delle figure sindacali più rilevanti del Novecento bresciano:
“Una notizia che ci addolora profondamente. – scrive il segretario generale di CISL Brescia Alberto Pluda – Con lui scompare un grande sindacalista, coraggioso, appassionato, intransigente nella difesa della dignità e del primato della persona nel lavoro. Nella delicatissima fase storica del dopoguerra capì prima di tutti il ruolo della formazione dei lavoratori, dedicando ad essa le sue competenze e quelle di tante risorse intellettuali vicine alla CISL. La nostra organizzazione e l’intero movimento sindacale gli deve tanto. Lo ricordiamo e lo ricorderemo sempre con enorme gratitudine”.
Franco Casterzzati aveva compiuto 99 anni lo scorso 21 aprile. Nato a Cellatica nel 1926, partigiano con le Fiamme Verdi in Valle Camonica, iniziò il suo impegno sindacale nel 1948 nella Libera Cgil. Dopo la nascita della CISL nel 1950 fu prima operatore della Fim e poi dell’ufficio formazione. Nel 1958 venne eletto segretario generale dei metalmeccanici CISL , incarico che ricoprì per vent’anni; dal 1965 al 1972 fece parte anche della Segreteria nazionale della categoria. Dal 1978 al 1981 fu Segretario generale dell’Unione Sindacale Provinciale CISL di Brescia.
Il cordoglio
Tra i messaggi seguiti alla notizia della morte di Franco Castrezzati, anche quello di Daniela Fumarola, segretaria nazionale della CISL, che esprime profondo cordoglio per la scomparsa del grande sindacalista:
“Testimone della libertà, uomo di dialogo e di valori, che ha dedicato la vita al lavoro e alla giustizia sociale. La sua eredità resterà sempre viva”.
Le Acli bresciane
“Franco Castrezzati ci ha lasciati. Una vita spesa al servizio dei lavoratori in coerenza con la sua fede cristiana che ha servito senza servirsene. Da partigiano a sindacalista. Insieme a Pierre Carniti contribuì al rinnovamento della Federazione dei metalmeccanici e della Cisl con iniziative coraggiose mirate alla crescita del protagonismo dei lavoratori. Un uomo libero. Un militante cattolico a tutto tondo. Un sindacalista coraggioso che non esitò a criticare anche Carniti, suo grande amico, quando nel 1966 in occasione del contratto nazionale dei metalmeccanici, a suo giudizio sbagliò. Si mise all’opposizione per qualche anno fino a quando la linea della FIM Cisl non cambiò.
Un lavoratore per l’unità sindacale e per il dialogo. Ci lascia un testimone di tanti anni di storia sociale e politica del paese ma anche un maestro per tante generazioni di sindacalisti. Le Acli bresciane ringraziano per averlo conosciuto e per il contributo dato ai lavoratori cristiani e pregano il Dio della vita perché lo accolga tra le sue braccia”.
Emanuele Moraschini, presidente della Provincia di Brescia
“La scomparsa di Franco Castrezzati rappresenta la perdita della voce diretta della storia del sindacato non solo a Brescia, ma nel Paese tutto. Una storia fatta di lavoro, strenuo e sincero, che resta come eredità ed esempio della difesa e dell’affermazione dei diritti dei lavoratori. Ma è impossibile non associare la figura di Franco Castezzati anche a una delle giornate più tragiche vissute dalla nostra città, una voce drammatica, ma al tempo stesso pronta, ferma e rassicurante, nel dare indicazioni dal palco alla folla per arginare il panico. La stessa fermezza sempre mantenuta per la custodia dei valori di democrazia e libertà. Anche a nome dell’intero Consiglio provinciale esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia di Franco Castrezzati”.
La sindaca di Brescia
“Brescia piange oggi la perdita di un uomo che ha incarnato i valori più alti della nostra comunità e della nostra Repubblica”, dichiara la Sindaca. “Franco Castrezzati è stato sindacalista e partigiano, un testimone della Resistenza, un costruttore instancabile di democrazia. La sua esistenza rappresenta un filo rosso che unisce le pagine più luminose e quelle più dolorose della storia bresciana del Novecento. Ha vissuto sulla propria pelle l’orrore del fascismo ma, fin da giovanissimo, ha scelto da che parte stare: dalla parte della libertà e della giustizia. Imprigionato e perseguitato durante la Repubblica di Salò, non si è piegato e ha continuato la sua lotta unendosi alle Fiamme Verdi in Valle Camonica. Quella scelta coraggiosa ha segnato tutta la sua vita successiva”.
“Nel dopoguerra, ha portato lo stesso spirito di impegno e la stessa rettituduine morale nel mondo del lavoro. Per vent’anni, dal 1958 al 1978, è stato segretario generale della Fim di Brescia, diventando un punto di riferimento per generazioni di lavoratori. Ha saputo costruire un sindacato forte, credibile, capace di difendere i diritti senza mai perdere di vista la dignità della persona. Il suo contributo alla storia sindacale italiana è stato determinante, come testimonia anche il suo ruolo nella Segreteria nazionale della categoria”.
“Ma c’è un momento che lega indissolubilmente il nome di Franco Castrezzati alla memoria collettiva della nostra città: il 28 maggio 1974. Quel giorno, mentre stava parlando dal palco di piazza della Loggia, in una manifestazione antifascista, mentre stava pronunciando parole che denunciavano la minaccia di un possibile ritorno del fascismo nel nostro Paese, la bomba esplose. La sua voce fu spezzata dal boato, ma non si spense. In quel momento tragico, mantenne il sangue freddo, diede l’allarme, chiamò alla calma. La sua voce in quel frangente drammatico è diventata simbolo della resistenza civile alla violenza, del coraggio di chi non si lascia intimidire dal terrore”.
“Per cinquant’anni quella voce interrotta ha continuato a parlarci, a ricordarci che la democrazia si difende ogni giorno, che l’antifascismo non è una parola del passato, ma un impegno del presente. Franco Castrezzati è stato memoria per la nostra comunità e ci lascia un’eredità immensa: l’esempio di una vita spesa interamente al servizio degli altri, nella coerenza assoluta tra pensiero e azione. Ci lascia la testimonianza che la libertà non è mai conquistata una volta per tutte, ma va difesa ogni giorno”.
“A nome della città di Brescia, esprimo la più sentita vicinanza alla famiglia e agli amici di Franco Castrezzati. Brescia non dimenticherà mai il suo contributo alla costruzione della nostra democrazia”.