Addio a Agape Nulli Quilleri, era il simbolo della Resistenza

La partigiana, presidente delle Fiamme Verdi, si è spenta questa mattina all'età di 93 anni.

Addio a Agape Nulli Quilleri, era il simbolo della Resistenza
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Si è spenta questa mattina all'età di 93 anni Agape Nulli Quilleri, donna simbolo della lotta al nazismo e al fascismo, colonna della Resistenza e delle Fiamme Verdi.

Addio a Agape Nulli Quilleri

Nata a Iseo il 16 marzo 1926, diplomata al Liceo Arnaldo, Agape Nulli Quilleri si è avvicinata alla Resistenza quando era solo una 17enne, svolgendo i primi incarichi di supporto al neonato movimento.  Un'azione sempre più incisiva, che per anni la vide impegnata ad accompagnare uomini in fuga dal Sebino alla Valcamonica, a trasportare volantini e stampa clandestina, ma anche vestiti, cibo e persino armi e munizioni per i ribelli dalla città al Sebino, fino a diventare una delle più attive staffette partigiane delle Fiamme Verdi.  Il 18 agosto 1944 fu arrestata con l’accusa di aver consegnato un carico d’armi in Valcamonica e fu rinchiusa a Canton Mombello come detenuto politico. Scarcerata nel 1945 conobbe Sam Quilleri, vice comandante della Brigata FF.VV. “X Giornate”, che sarebbe diventato di lì a poco suo marito.

Il simbolo della Resistenza

Dal 2009 la partigiana ha ricoperto l'incarico di presidente delle Fiamme Verdi. "Chiunque l’abbia conosciuta o anche solo incontrata  ne ha potuto sperimentare la preparazione intellettuale, la saldezza ideale, la dirittura morale, ma soprattutto il magnetismo, l’energia e il fascino profondo che promanava dalla sua schiettezza sincera e tagliente, dal suo atteggiamento schivo e talvolta severo, ma sempre accogliente, dall’assenza di retorica nel suo parlare, dalla raffinata capacità di analisi e dall’ostinato rifiuto verso ogni forma di servilismo o adulazione - hanno commentato dall'associazione - Agape Nulli Quilleri è stata una donna veramente e pienamente libera, mossa da uno slancio vitale contagioso, sostenuta da un’incrollabile fede per la libertà e capace di fornire a chiunque la incontrasse un’ispirazione sferzante, che richiamava alla responsabilità individuale e collettiva nei confronti della società, senza scuse e senza fronzoli. Amava i giovani, perché è sempre stata giovane. Per tutta la sua vita si è rifiutata di percorrere la via più semplice o la più comoda: anche nella lunga e dolorosa malattia che l’ha condotta fino al passo estremo, ha mantenuto la sua limpida fermezza. Ha affrontato l’ultimo nemico, la sofferenza, con le difficoltà dell’esile corpo ma con la tenacia battagliera della sua instancabile energia morale, intellettuale e ideale. Non ha mai perso occasione di esortare le sue Fiamme Verdi all’impegno, alla testimonianza, alla lotta per la Libertà. Grazie, Agape, per essere stata la nostra guida in questi anni. Non potremo dimenticarti mai, e cercheremo di essere degni dell’eredità preziosa che ci hai consegnato".

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