Acqua no-stop dalle fontane, lo spreco continua

Acqua no-stop dalle fontane, lo spreco continua
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«Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani posso finalmente bere», cantava qualcuno, e i ghedesi lo sanno bene. Sì perché il territorio comunale è disseminato di fontanelle da cui l’acqua scorre incessantemente, senza possibilità di interrompere il flusso. Ma siamo davvero sicuri che sia questa  la soluzione migliore e più economica per mantenere l'acqua sempre in movimento, preservandone la qualità?

Il «tour dello spreco» segnalato anche dai nostri lettori inizia in piazza Roma, prosegue in via Vittorio Veneto, dove troviamo ben due punti, e si protrae fino al parco dei Fontanili. Qui la fontanella è tra le più nuove del paese perché si tratta del parco di più recente ideazione. Ma se da piazza Roma decidessimo di imboccare via Garibaldi e dirigerci nei pressi delle scuole elementari, in particolare nell’area verde tra via Baracca e via Palazzo non rimarremmo delusi: anche qui una fontanella no-stop.   In quasi tutti i casi, l'acqua, che fuoriesce in abbondanza, crea tutt’intorno un’area completamente impantanata a prova che, nemmeno la calura di questi giorni, è riuscita ad asciugare l’eccessivo quantitativo. Il terreno,  completamente saturo, non riesce ad assorbire l’acqua in eccesso. Un flusso di acqua sicuramente utile per dissetarsi, ma importante anche per  mantenere l’acqua sempre in movimento, preservandone  freschezza e  qualità in corrispondenza delle tubazioni terminali cieche, le cosiddette «teste morte». Il flusso continuo evita infatti la stagnazione dell'acqua e la formazione della flora batterica attorno alla bocca della fontana e mantenendone al contempo stabile la temperatura.  Tutti parametri che, per legge, devono essere garantiti. Ma è assurdo che il compromesso sia sprecare, con un getto doppio d’acqua, più di un litro al minuto. Possibile che fior di tecnici, esperti ambientali, amministratori, e consulenti comunali non siano ancora riusciti a trovare una soluzione più eco-sostenibile? La legge infatti impone anche che la popolazione si «sensibilizzi» nella tutela dell’acqua, che in quanto bene prezioso non deve essere sprecato. 

  Anche il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti in un’audizione in commissione Ambiente di quest’anno aveva spero più di una parola a riguardo: «L'efficienza del servizio idrico in Italia è oggi una sfida che dobbiamo ancora vincere: una sfida complessa, che incrocia inefficienze antiche e carenze strutturali croniche con sprechi che sono inammissibili per un bene tanto prezioso. Il governo sta operando in questo campo con assoluta determinazione. Il nostro obiettivo è rendere gli standard del nostro servizio idrico degni in tutte le Regioni di un Paese civile e progredito quale è l'Italia». Predicare bene e razzolare male non può essere la soluzione al problema.


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