TESTIMONIANZA

Abbandonati a se stessi ad affrontare il Covid: parla la famiglia di Mario Treccani

Non si danno pace i familiari del 73enne monteclarense deceduto il 29 aprile scorso, dopo 20 giorni di ricovero, a causa del Covid- 19.

Abbandonati a se stessi ad affrontare il Covid: parla la famiglia di Mario Treccani
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di Marzia Borzi

Non si dà pace la famiglia di Mario Treccani, il 73enne monteclarense deceduto il 29 aprile scorso, dopo 20 giorni di ricovero, a causa del Covid- 19.

Abbandonati da tutti

Si sono sentiti abbandonati da tutti, lasciati soli da ATS, medici, istituzioni ad affrontare una situazione drammatica che mai avrebbero pensato di vivere. Momenti terribili che avevano visto solo in tv, quando guardavano sconcertati quei feretri in fila che lasciavano l’ospedale di Bergamo, non potendo immaginare che, di lì a poco, loro stessi avrebbero dovuto purtroppo raccontare la stessa esperienza.

Sposati da 43 anni, Mario Treccani e la moglie Graziella Colandrea, vivevano nella casa costruita con tanto sacrificio, insieme alle figlie Nadia e Mariangela, il genero e i nipoti, ognuno nel proprio appartamento.

Quando i primi sintomi del virus hanno fatto la loro comparsa in famiglia, i tre nuclei si sono immediatamente isolati gli uni dagli altri ma probabilmente era già troppo tardi.

 "Nessun ente, Comune, associazione ci è stato vicino anche solo con una chiamata - raccontano -  l’unica a passare era la Locale per vedere se eravamo in casa...Nessuno ci toglie dalla mente se, se fossero intervenuti prima, le cose avrebbero potuto andare diversamente".

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