A Palazzolo sull'Oglio non si scaverà: il Tar blocca l'ampliamento della cava Rossi
Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato dall'Amministrazione contro la decisione di Regione Lombardia di reinserire nel piano cave l'estensione dell'Ateg05 su San Pancrazio

A Palazzolo non si scaverà. Lo ha deciso il Tar, accogliendo il ricorso del Comune e annullando la decisione di Regione Lombardia che aveva reinserito l’ampliamento della Cava Rossi di Capriolo (indicato come Ateg05) sul territorio di San Pancrazio.
A Palazzolo non si scaverà: il Tar blocca l'ampliamento della cava Rossi
L’espansione del sito, separato dal confine con la frazione solo da un centinaio di metri, nel 2021 era stata inserita nel Piano cave dalla Provincia di Brescia, poi stralciata dal perimetro dell’ambito estrattivo nel 2023 da Palazzo Pirelli di fronte alla dura opposizione dell’allora sindaco Gabriele Zanni e, successivamente, dell’attuale Amministrazione guidata da Gianmarco Cossandi. Tutto bene fino al gennaio 2024 quando, accogliendo un emendamento firmato dai consiglieri della Lega Davide Caparini e Floriano Massardi (che contattati dal Chiariweek, all'epoca dei fatti non avevano rilasciato dichiarazioni in merito), Regione Lombardia aveva reinserito i terreni palazzolesi all’interno dell’Ateg05 dando il via libera all’eventuale estrazione di sabbia e ghiaia su 22.890 mq di terreni agricoli (per altro in parte di proprietà di un privato) a San Pancrazio. Una decisione arbitraria, così come arbitraria sarebbe stato l’accordo stipulato dal Comune di Adro (sotto l’ex sindaco Paolo Rosa) con l’operatore della cava con l’obiettivo di realizzare la tanto attesa e discussa strada per collegare la zona industriale di Adro al casello dell’autostrada A4, senza però consultare il «padrone di casa», Capriolo, nè il vicino, Palazzolo, su cui insiste parte dell’area di cava.
«Non si comprende quale sia il nesso tra la scelta di reintrodurre le aree site nel Comune di Palazzolo sull’Oglio all’interno dell’ATEg05 e un accordo tra un operatore economico terzo e il Comune di Adro circa la realizzazione di “una nuova viabilità”, non circostanziato nel provvedimento e nemmeno versato in giudizio dall’Amministrazione: sicché non è dato sapere chi sia l’operatore economico, quali la portata dell’asserita viabilità da realizzare e le relative tempistiche, e così le ipotetiche ricadute positive sull’ambiente e sulla collettività», si legge nella sentenza pubblicata il 12 marzo, con cui i giudici del Tar di Brescia (prima sezione) hanno annullato la deliberazione di Regione Lombardia e bloccato l’espansione della cava al territorio palazzolese denunciando «l’eccesso di potere» e «la motivazione incongrua» alla base dell’emendamento e di accordi intrapresi senza il diretto interessato.
Il commento del sindaco Cossandi
«Accogliamo con soddisfazione la sentenza del TAR Brescia, che ha accolto il nostro ricorso contro l’ampliamento della Cava Ateg05 sul territorio di Palazzolo sull’Oglio: una vittoria non solo legale, ma soprattutto per la nostra comunità, che vede così protetto l'ambiente e il nostro territorio da scelte che avrebbero avuto conseguenze problematiche – ha commentato il Sindaco Gianmarco Cossandi – Fin dal nostro insediamento, abbiamo più volte affermato di voler tutelare il nostro territorio e la qualità della vita dei cittadini. L'ampliamento della cava su San Pancrazio, con il conseguente impatto ambientale, non era né giustificato, né vantaggioso per Palazzolo, come abbiamo sostenuto e la sentenza del Tar ha confermato che l’accordo che avrebbe dovuto giustificare tale ampliamento era privo di fondamento, privo di coinvolgimento e privo di beneficio per il nostro Comune. Il nostro impegno non finisce qui. Continueremo a lavorare per fare in modo che il nostro territorio venga tutelato da interventi invasivi e dannosi, operando con responsabilità e rispetto per l'ambiente. Inoltre, questa sentenza conferma che le scelte fatte nel corso degli ultimi anni, in coerenza con le posizioni già espresse dalla precedente Amministrazione, sono corrette, e dà atto anche dell’importante lavoro svolto dagli Uffici comunali e della loro competenza, che ringrazio».