A Ghedi, in tempo di guerra, la più grande struttura ospedaliera della zona
Nonostante oggi non ne restino che poche tracce, a cavallo delle due guerre mondiali Ghedi poteva vantare la più grande struttura ospedaliera della zona. Come era frequente in quel periodo quasi tutti i comuni si erano dotati di un piccolo pronto soccorso e di un reparto maternità per far fronte alle esigenze della popolazione in un momento storico dove le comunicazioni anche tra paesi limitrofi erano difficoltose.
Frutto di un cospicuo lascito che risale all’inizio ‘900, dopo la Prima guerra mondiale la struttura di via XX settembre, ora sede dell’Asl, venne riqualificata e ingrandita diventando a tutti gli effetti la struttura ospedaliera più grande tra i paesi della Bassa.
Gestita dalle suore, ogni anno i fondi derivati esclusivamente da donazioni venivano utilizzati per le normali attività portate avanti dalla struttura, che già iniziava ad ospitare alcuni anziani non autosufficienti e bisognosi di cure costanti. La fondazione lavorò per quasi 50 anni finchè nei primi anni ‘60 i lasciti iniziavano a non coprire più le spese.
Con l’istituzione dell’ente comunale di assistenza la struttura divenne comunale, ma l’Amministrazione di allora non fu abbastanza lungimirante da comprendere le potenzialità di avere un servizio di questo tipo e per ragioni meramente economiche l’ospedale fu chiuso.
Gli ultimi nati a Ghedi risalgono infatti ai primi anni ‘60. La struttura ospitò per un periodo la Fondazione Casa di riposo, trasferitasi poi nell’attuale sede di via X giornate.