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A che punto (non) siamo arrivati con la Rsa di Palazzolo sull'Oglio, un business da milioni di euro

L’incontro di Alleanza e Lega non è stato scevro da polemiche, ma non sono mancati spunti di riflessione. Pronta la replica dell'Amministrazione: "Sul tema c'è la massima attenzione"

A che punto (non) siamo arrivati con la Rsa di Palazzolo sull'Oglio, un business da milioni di euro
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Alla fine qualche idea è emersa, soprattutto circa il dove dovrebbe sorgere la nuova Rsa. Magari valutare la zona Mura, verso la Bergamasca (allontanandosi, per capirci, dalla struttura da oltre 200 posti in costruzione a Zocco d’Erbusco) invece che l’attuale area dell’ex Italcementi; qualcun altro ha parlato di un sondaggio da proporre alla cittadinanza. Ma seppur, nelle migliori intenzioni, l’incontro promosso martedì dai consiglieri di Lega e Alleanza di Centro si proponesse come un incontro senza bandiere di partito per raccogliere domande, perplessità ed eventuali proposte, per parlare di casa di riposo si è dovuto inevitabilmente tornare sull’iter di realizzazione della struttura e fare il punto su dove sia arrivato.

A che punto (non) siamo arrivati con la Rsa di Palazzolo sull'Oglio

O meglio, non arrivato «perché dopo tre anni ancora non si è concluso niente», ha commentato Angelo Cima prima di ripercorrere le numerose interrogazioni (cinque dal 2022) presentate in Consiglio per sollecitare l’Amministrazione ad aggiornare opposizioni e cittadinanza sul procedimento che porterà alla progettazione, realizzazione gestione della nuova casa di riposo. Un’opera di cui si parla dal 2012, necessaria viste le criticità (a partire dagli ambienti, alcuni ormai vetusti) della Rsa Don Cremona. Dalla questione del «dove» che continua a non piacere ai consiglieri (preoccupati della posizione poco strategica, scomoda e del possibile inquinamento ambientale) al nodo degli accrediti e delle liste di attesa, dal futuro dell’attuale casa di riposo agli intenti dell’attuale fondazione «di cui ci è stata riferita solo “un’implicità ma chiara volontà” di collaborare, che vuol dire tutto è niente», ha concluso Cima, tornando a ribadire l’assenza di comunicazioni e di confronto con le opposizioni da parte dell’Amministrazione circa un tema «così importante per la comunità».

Al di là della querelle (niente di nuovo, rispetto a quello già emerso in Consiglio comunale) se l’intento era stimolare un dibattito apartitico, in parte l’obiettivo è stato raggiunto. La serata è stata anche un’occasione per riflettere sul bisogno di incrementare i servizi socio sanitari per la Terza Età alla luce di una popolazione «che invecchia sempre di più» (ragionamento che ingloba anche una collocazione più funzionale per l’attuale Centro Diurno integrato) ma anche sul tema generale delle Rsa (un business milionario, dove ogni posto letto costa 150mila euro: i conti vengono da sè, un impegno impossibile da gestire per un ente pubblico) e sul ruolo delle Fondazioni.

La replica dell'Amministrazione: "L'attenzione è massima"

A margine dell’incontro, sul tema Rsa è intervenuta nuovamente l’Amministrazione del sindaco Gianmarco Cossandi che oltre a ribadire la massima attenzione ha sottolineato come la procedura, che prevede un bando pubblico, imponga anche riservatezza, «cosa che anche le opposizioni dovrebbero ben sapere - hanno commentato in una nota - L’intervento coinvolge realtà private in un settore dove oggi investire non è affatto semplice, ma stiamo lavorando per garantire ai cittadini una struttura all'altezza delle aspettative».

Quanto al nodo sulla location «l’area individuata rientra in un più ampio progetto di rigenerazione urbana a beneficio dell’intera comunità. L'obiettivo è giungere a una positiva conclusione di questa fase per presentare ufficialmente al Consiglio comunale e alla cittadinanza il piano dettagliato della futura Rsa nel corso di un incontro pubblico».

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