l'appello

Ben 850 firme per salvare la scuola paritaria San Giuseppe: famiglie in piazza e petizione online contro la chiusura

Una scuola che è punto di riferimento anche per i genitori dei paesi limitrofi

Ben 850 firme per salvare la scuola paritaria San Giuseppe: famiglie in piazza e petizione online contro la chiusura

Ben 850 firme per salvare la scuola paritaria San Giuseppe di Salò: famiglie in piazza e petizione online contro la chiusura.

Scuola paritaria San Giuseppe: 850 firme per salvarla

Famiglie in prima linea per salvare la scuola primaria paritaria San Giuseppe e dell’Infanzia Paola di Rosa.
A tal proposito è stata lanciata una petizione on line rivolta al sindaco Francesco Cagnini, all’Amministrazione comunale salodiana, all’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia e alle autorità competenti in materia di istruzione:

«La Scuola Elementare Primaria San Giuseppe e dell’Infanzia Paola di Rosa sono l’unica alternativa paritaria nel Comune di Salò (e non solo) – si legge nel testo della petizione – ed è punto di riferimento anche per i genitori dei paesi limitrofi che continuano, unitamente ai cittadini salodiani, a credere in questa importante istituzione, che ad oggi si attesta tra le prime per qualità di insegnamento nella Regione Lombardia».

Secondo i genitori la chiusura della scuola in questione rappresenterebbe una grave perdita per numerose ragioni:

«Ha da sempre garantito un’elevata qualità dell’insegnamento, con particolare attenzione alla crescita dei bambini, non solo sul piano scolastico, ma anche umano, relazionale e religioso, attestandosi tra le prime per qualità di insegnamento nella Regione Lombardia; è parte integrante della storia di Salò, ha formato generazioni di cittadini e rappresenta un simbolo della nostra identità locale. Molte famiglie del territorio si affidano alla Scuola San Giuseppe per un’educazione attenta, inclusiva e centrata sul benessere del bambino. La sua chiusura costringerebbe i genitori a scelte scolastiche non sempre compatibili con le loro esigenze lavorative e logistiche. Inoltre la chiusura impoverisce l’offerta educativa di Salò, aumentando la pressione sull’unica altra struttura scolastica e annullando la possibilità di scelta per le famiglie».

In Consiglio comunale

Ad oggi a frequentarla sono 150 bambini dai 2 ai 10 anni. La protesta (nel frattempo la petizione è stata firmata da oltre 850 persone) si è poi spostata in strada in occasione dell’ultimo Consiglio comunale nel quale ordine del giorno era presente la mozione presentata collegialmente dai tre gruppi di minoranza con l’obiettivo di coinvolgere l’Amministrazione comunale nel trovare un punto di incontro con il nuovo acquirente del comparto immobiliare mantenendo il vincolo urbanistico sulla destinazione d’uso dell’area per servizi pubblici ad uso scolastico. Nel corso del Consiglio comunale il primo cittadino si è così espresso:

«Da parte dell’Amministrazione comunale c’è stata fin da subito la disponibilità al dialogo – ha dichiarato –. Con le parti in causa dialoghiamo da ottobre nel rispetto delle proprie competenze per dare risposte alle famiglie. Rimane il fatto che si tratta di un contratto privatistico».