8 dritte per usare il condizionatore

I vantaggi nell’uso del condizionatore per rinfrescare l’aria sia negli ambienti domestici che in quelli pubblici, come gli uffici dove si trascorre la maggior parte della giornata, ci sono. A patto, però, che se ne faccia un utilizzo corretto e responsabile, a partire dall’adeguata manutenzione che ne garantisce igiene ed efficacia, fino alla giusta regolazione dei gradi di temperatura, alla direzionalità del raggio di aria fredda e al tasso corretto di deumidificazione dell’aria.
Tutte questioni solo apparentemente pratiche ma che hanno, in realtà, due grossi vantaggi: evitare rischi per la salute, principalmente alle vie respiratorie, e limitare gli sprechi, come spiegano gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Ma cosa serve perché il condizionatore faccia il suo migliore servizio senza danno alcuno?
- Manutenzione. Fate una manutenzione periodica, specie se il condizionatore è quattro stagioni, ovvero ha anche una modalità invernale, ed emette pure aria calda. Manutenzione significa innanzitutto pulizia dei filtri per impedire la proliferazione di microorganismi, come ad esempio la legionella pneumophila, un batterio responsabile della legionellosi, malattia infettiva che colpisce l’apparato respiratorio, ma non solo.
- 24°C sono l’ideale. Fate attenzione a non scendere al di sotto dei 24°C, accertandovi che i gradi restino compresi fra 24° e 26°, sia in ambienti domestici che in ufficio. Al riguardo c’è anche una normativa, contenuta nel decreto DPR numero 74/2013, in cui si dice anche che una temperatura troppo bassa può comportare rischi per la salute sia degli adulti sia dei bambini, perché il freddo favorisce la proliferazione dei virus. Infatti il meccanismo della clearance mucociliare, cioè il movimento ciliare presente nel naso, che ci difende dall’attacco di microrganismi dannosi esterni, viene danneggiato. E inizia a produrre un sottile strato di muco, che imprigiona e convoglia gli agenti dannosi verso lo stomaco, dove vengono resi inattivi o innocui. Tuttavia, se questi movimenti vengono sensibilmente rallentati dalle temperature fredde, cala il fattore protettivo e aumenta il rischio di esposizione a riniti, rinosinusiti, bronchiti, otiti, anche nella forma bolloso-emorragica che consiste nella comparsa di bolle di sangue nel condotto uditivo esterno o sul timpano, così come di vertigini, cefalee e acufeni talvolta dovuti a disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, dolori cervicali, fino al mal di schiena.