4mila chilometri in bici, il viaggio di Andrea

Due mesi, 4400 chilometri percorsi tutti rigorosamente in bicicletta. Questa l’avventura di Andrea Minelli, 37enne sirmionese esponente di spicco della Sirmione Cycling che in compagnia di Giancarlo Amadori, conosciuto in una precedente esperienza cicloturistica, è partito da Sirmione arrivando in Canada e da lì ha pedalato fino al Messico attraversando gli Stati Uniti. Partiti sabato 8 luglio sono arrivati al confine con il Messico martedì 5 settembre, ad attenderli la famiglia che fino al 22 settembre li ospiterà a Los Angeles. Ci siamo fatti raccontare da Andrea le sue sensazioni appena raggiunta la meta.
Com’è stata questa esperienza?
«E’ stata dura sia fisicamente che mentalmente. Abbiamo attraversato zone particolarmente impegnative come le foreste del montana, il deserto del Wayoming, i grandi passi del Colorado, il più alto a 3600 metri e poi le montagne e il deserto del sud del New Mexico. Ci sono stati giorni molto pesanti come quel giorno nel deserto del Wayoming dove abbiamo pedalato per 120 chilometri per arrivare ad un lago dove poterci rifornire di acqua. Oppure quella mattina che ho trovato il soffitto della tenda ghiacciato in Colorado. Sulla salita di Indian Pass lunga ben 40 chilometri spesso capitava di filtrare l’ acqua dai fiumi perché intorno a noi non avevamo niente».
C’è qualcosa di particolare che vuoi raccontarci?
«Abbiamo ricevuto ospitalità da circa 10 famiglie chiesta con Warmshowers, un portale per ciclisti dove offrire o richiedere ospitalità in tutto il mondo. La più originale ci é stata offerta da una signora che ci ha aperto le porte di una scuola chiusa nel periodo estivo in un piccolo paese frequentata da 3 studenti. Abbiamo ricevuto aiuto da molte persone, abbiamo bellissimi ricordi con gli americani. Abbiamo anche trovato due ragazze canadesi che pedalavano in solitaria l'intero percorso».
Cosa ti ha lasciato questa esperienza? Ne è valsa la pena?
«E’ stata un’ esperienza fantastica, lunga però. Sono arrivato molto stanco, anche perché non é solo il pedalare che ti stanca ma dover montare il campo, cucinare, fare scorte di cibo, programmare le soste. Un impegno notevole. Comunque si, ne è valsa assolutamente la pena. Il viaggio in bicicletta apre la mente».
Da Gardaweek dell'8 settembre 2017
di Silvia Massolini