40mila paia di calze contraffatte sequestrate, trovati anche tre lavoratori in nero
I Carabinieri di Castiglione delle Stiviere e la Guardia di Finanza hanno sequestrato circa 40mila paia di calze ritenute contraffatte, prodotte negli stabilimenti di un'azienda bresciana.
All’esito di un’articolata attività investigativa, i militari della Tenenza di Castiglione delle Stiviere della Guardia di Finanza hanno sequestrato circa 40.000 paia di calze ritenute contraffatte e prodotte negli stabilimenti di un’azienda, con sede nel bresciano, attiva nel commercio all’ingrosso di abbigliamento.
Sequestrate 40mila paia di calze ritenute contraffatte ed individuati tre lavoratori in nero
Le Fiamme Gialle mantovane, nell’ambito degli ordinari servizi di controllo economico del territorio, hanno individuato sui banchi di un venditore ambulante operante in un mercato rionale di un paese mantovano diverse paia di calze molto simili, per foggia e confezionamento, a quelli di un noto brand italiano specializzato nella produzione di tali articoli, tali da poter indurre in errore l’acquirente circa la qualità e l’origine della merce. Le successive attività d’indagine hanno permesso ai finanzieri di individuare il produttore degli articoli messi in vendita: si tratta di una ditta con sede nel territorio bresciano, nei confronti della quale l’Autorità Giudiziaria ha disposto una perquisizione che ha permesso di rinvenire circa 40mila paia di calze riconducibili a diversi marchi della moda nazionale ed internazionale (tra cui Cesare Paciotti, Freddy, Ralph Lauren, Disney, Marvel, Cerruti) ed oltre 80mila etichette e fascette in cartoncino riportanti i loghi dei citati marchi, destinati al confezionamento di ulteriori capi da realizzare in assenza di un regolare contratto di licenza.
Sorpresi tre lavoratori irregolari
Oltre a ciò, durante le operazioni sono stati individuati tre lavoratori, dei quali due italiani e uno di origini indiane, risultati non regolarmente assunti dall’azienda.
Inoltre, successive analisi disposte dall’Autorità Giudiziaria e condotte da un laboratorio specializzato su alcuni campioni della merce posta sotto sequestro hanno permesso di appurare come la composizione, per tipologia e percentuale, di fibre tessili indicata sulle etichette dei prodotti non fosse rispondente alle reali caratteristiche della merce.
La merce sequestrata, qualora posta in vendita, avrebbe consentito di ottenere un ricavo pari a circa 60.000 euro.
Denunciati i proprietari dell'azienda
I titolari dell’azienda bresciana sono stati segnalati per le ipotesi di reato previste dagli artt. 473 (contraffazione), 474 (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) e 515 (frode nell’esercizio del commercio) del codice penale e la loro posizione è al vaglio della Procura della Repubblica di Brescia, che ha di recente emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L’operazione di servizio si è collocata nel piano degli interventi disposti dal Comando Provinciale di Mantova della Guardia di Finanza che, in linea con le direttive dell’Autorità di Vertice del Corpo, sono finalizzati a preservare il mercato dei beni e dei servizi, contrastando la diffusione di prodotti contraffatti e potenzialmente insicuri, a tutela dei consumatori, dell’economia legale e delle imprese che rispettano le regole.