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Davide: dall’«hair studio» alle passerelle di Milano

Ha mosso i primi passi nel salone di papà Guido a San Gervasio e ha raggiunto i backstage di fama mondiale

Davide: dall’«hair studio» alle passerelle di Milano
Pubblicato:

di Marianna Baldo.

Dopo Sanremo, il parrucchiere è approdato anche alla Fashion Week 2025.

Davide: dall’«hair studio» alle passerelle di Milano

I primi passi, o meglio i primi tagli, sono stati nello storico salone di papà Guido a San Gervasio Bresciano. Un luogo che già sapeva fare la differenza diversi decenni fa, rispetto ai tradizionali "barber" dei paesini. Complice la montagna, sua grande passione oltre al suo lavoro, Davide Ceruti, ha imparato a muovere passi sempre più sicuri, audaci, intraprendenti. Il talento, il coraggio, l’impegno notato dalle persone giuste, influenti, nel settore, lo hanno portato ad essere tra i protagonisti più apprezzati dei backstage degli eventi mondani di tutto il mondo.
Aveva soli quattordici anni quando si divideva tra scuola e lavoro, quella scuola che poi lo ha portato a interessarsi al mondo della moda: sinergia tra personalità, abiti, trucco e parrucco, tempi frenetici, attenzione alle stelle sempre, capacità di adeguarsi alle necessità degli artisti, delle modelle e dei modelli, dei loro pretenziosi e precisissimi manager.
Valigie sempre pronte e week end all’insegna di un lavoro aggiuntivo a quello che era il quotidiano per il resto della settimana all’interno del suo salone in città aperto nel 2002, progetto personale che ha realizzato grazie alla sua capacità professionale ma anche grazie al supporto di mamma Luigina e papà Guido, che hanno sempre creduto in lui.
Qualche anno fa avevamo raccontato di lui presente a Sanremo, questa volta vi raccontiamo di un’esperienza recente, completamente differente, la "Milano Fashion Week", conclusasi a inizio marzo.

Da anni nel settore e nei backstage dal fascino internazionale

"Seguo da anni percorsi nell’ambito della moda, sfilate, show, servizi fotografici. Grazie a queste partecipazioni come professionista ho avuto modo di farmi conoscere e avviare sinergie con importanti realtà e personalità, tra loro Gigi Gandini a cui devo molto, in me ha riposto fiducia e da lui ho imparato molto. La realtà di Gigi coordina, organizza e gestisce, diversi backstages e spesso sono coinvolto. Lui ha un suo motto che poi è la realtà: insieme per crescere, da solo non vai da nessuna parte".
L’esperienza a Milano è stata di certo motivante, d’ispirazione, ma anche con ritmi frenetici: "Non è facile. Ero nello staff dei professionisti di Wella, serve molta dimestichezza con i backstages, una settimana no stop, non solo per le mani, bensì per la testa.
I modelli e le modelle fanno quasi una sorta di pit-stop alla postazione e poi subito altri. Ciascuno di loro con esigenze ben particolari che devono sposarsi alla perfezione all’armonia di ciò che indosseranno, allo stile. Serve un’alta professionalità, un’ottima gestione dello stress, molto senso di responsabilità. In cambio “porti a casa” un ottimo bagaglio di conoscenza, tecniche continuamente in evoluzione, guardi i colleghi e le colleghe, impari, ti confronti.
Per non parlare del vantaggio di conoscere le anticipazioni di ciò che sarà la moda, anche in testa, dei prossimi mesi. Si torna sempre entusiasti".
L’adrenalina è ancora palpabile parlando con Davide e ha sottolineato:
"Devo molto a mio padre, non sarei qui. Il grosso del lavoro che per me è ancora il tesoro più grande di questa professione me lo ha insegnato lui, nello studio di piazza Roma a San Gervasio diversi anni fa – ha raccontato l’hair stylist – Poi l’impegno e il mettersi in gioco hanno portato a incontrare sul percorso le persone e le occasioni giuste, facendomi tirare fuori il mio potenziale, consolidandolo e sostenendolo".

Il destino favorisce chi osa

Si dice che il destino favorisce chi osa e Davide lo sa bene.
"Sono molto contento. Ho iniziato a far parte di questo mondo, incontrando gente da tutto il mondo e in tutto il mondo, a soli 22 anni – e da bravo scalatore di importanti cime ha osservato – Il percorso è stato di certo in salita, ma davanti a una difficoltà devi fare come in montagna: chiederti sono arrivato fino a qui per rinunciare o per raggiungere la cima. Così consideri le condizioni, mediti il prossimo passo e lo fai, superato quello è stato superato il momento di stallo, di difficoltà e sei cresciuto. Se sono arrivato qui però, lo continuerò a ribadire, è grazie ai miei genitori che hanno avuto fiducia in me. Grazie mamma per aver creduto in me, Grazie papà per tutto quello che hai fatto per me e con me!".
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