Calvisano

10 anni fa il «ritorno» della Beata Cristina

Un evento storico per la comunità: la salma incorrotta è custodita nella chiesa di San Silvestro

10 anni fa il «ritorno» della Beata Cristina
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10 anni fa venivano definitivamente traslate da Spoleto a Calvisano le spoglie mortali della Beata Cristina Semenzi, patrona dal 1512 del paese bassaiolo e alla quale è intitolata anche la locale Casa di riposo.

La beata Cristina Semenzi, 10 anni fa il ritorno

Nata nel 1435 da una famiglia di umili origini contadine, dimostra fin dalla più tenera età un’attenzione verso gli indigenti e i più sfortunati dedicandosi a una vita religiosa e di aiuto presso la Casa della Misericordia. Secondo alcuni studi i rapporti non idilliaci con il fratello la condussero lontano da Calvisano, probabilmente a Roma e ad Assisi con l’intenzione di vivere un’esperienza di pellegrinaggio. Sulla via del ritorno si fermò a Spoleto, assistendo gli ammalati presso l’ospedale tenuto dalla terziarie agostiniane. Assalita da una forte febbre morì nel febbraio del 1458, da poco ventiduenne.

I miracoli a lei attribuiti

Diversi sono i miracoli che le vengono attribuiti, accertati  da rogiti notarili. La sua salma incorrotta, dopo alterne vicenda tra una chiesa e l’altro, trovò collocazione dal 1921 in San Gregorio Maggiore a Spoleto. Poi, nel 2015, la “sua” Calvisano poté tornare in possesso delle reliquie della Beata che da allora sono custodite nella chiesa parrocchiale. In occasione della traslazione nel paese della Bassa le comunità parrocchiali di Calvisano, Mezzane, Viadana e Malpaga pubblicarono un opuscolo ricco di informazioni storiche nonché sul culto delle reliquie e sulla tradizione che la devozione per la Beata Cristina ha riscosso in molte parti d’Italia.

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