Vittorio Sgarbi ieri (domenica 20 febbraio) ha fatto visita alla Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia.
In visita a Brescia
L’esuberante critico d’arte ha fatto un tour tra le principali tappe storico-culturali della città. A colpirlo in modo particolare sono stati i capolavori artistici conservati nella Pinacoteca Tosio Martinengo.
“La Pinacoteca di Brescia è il più bel museo d’Italia!”
Una grande soddisfazione soprattutto per il direttore della Fondazione Brescia Musei Stefano Karadjov. Sgarbi non ha negato saluti e divertenti battute ai presenti.
La “Tosio Martinengo”
La Pinacoteca, con la sua importante collezione di opere – Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez, Thorvaldsen, Pelagi, Canella e Canova per citare i nomi più noti -, è stata di recente riorganizzata attraverso un nuovo percorso espositivo in 21 sale, concepito per restituire al visitatore la complessità del Museo e delle sue collezioni mediante una riflessione sulla loro storia e sugli orientamenti critici che ne hanno determinato la fisionomia dal tardo-gotico al primo Ottocento. Il cuore della Pinacoteca è costituito dalla pittura bresciana del Rinascimento, la quale ebbe appunto tra i suoi principali interpreti Vincenzo Foppa, Giovanni Gerolamo Savoldo, Romanino e Moretto. A questi si affiancano numerosi dipinti “da cavaletto” dei secoli XVII e XVIII, con temi e generi spesso influenzati dalla pittura fiamminga e olandese: paesaggi e marine, nature morte, dipinti di animali, scene bucoliche e burlesche, ai quali si accompagnano i ritratti e le storie sacre e profane. Ancora in ambito bresciano, meritano attenzione i cosiddetti “pittori della realtà” come Antonio Cifrondi e Giacomo Ceruti, noto con il soprannome di Pitocchetto.