dispersione idrica

Viene perso un litro di acqua potabile su quattro

I dati più virtuosi ad Acquafredda e Pralboino, con un indice di dispersione idrica del 17%, Alfianello (16%) e Gambara (14%)

Viene perso un litro di acqua potabile su quattro
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Più della metà dell’acqua potabile viene persa per strada. Se in Provincia di Brescia ogni dieci litri se ne perdono in media quattro, tra il lago d’Iseo, la Franciacorta e la Bassa Bresciana si disperde in media dal 40% al 50% circa dell’acqua che viene immessa nella rete di distribuzione.

Viene perso un litro di acqua potabile su quattro

E’ il quadro che emerge dai dati sul 2019 dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) di Brescia relativi ai gestori del servizio idrico Acque bresciane e A2a. In parte le dispersioni sono fisiologiche e legate all’estensione della rete. In parte sono invece derivanti da criticità di vario ordine: rotture delle condotte, vetustità degli impianti, consumi non autorizzati, prelievi abusivi, errori di misura dei contatori.

Per quanto riguarda l’Ato bresciano, i dati più virtuosi si hanno ad Acquafredda e Pralboino, che hanno un indice di dispersione idrica del 17%, Alfianello (16%), Gambara (14%), Manerbio (15%), San Paolo (18%). Resta a bassi livelli l’indice di dispersione idrica anche a Borgo San Giacomo e Rovato (26%), Chiari e Pompiano (30%), Erbusco (36%), Remedello (24%) e Soiano del lago (20%).

A Calvagese della riviera il dato peggiore: viene disperso il 70% del totale dell’acqua immessa in rete. Seguono San Felice del Benaco (67%), Corzano (63%) e Desenzano (50%). Gli altri Comuni dell’Ambito hanno una dispersione idrica compresa tra il 30 e il 60% circa.

Per quanto riguarda il dato assoluto, i Comuni con maggior perdite di acqua nel 2019 sono Desenzano del Garda, con 3,5 milioni di metri cubi di acqua persa in un anno, Salò (1,4 milioni), Iseo e Palazzolo sull’Oglio (1,3 milioni), Calcinato e Sirmione (1,1 milioni) e San Felice del Benaco (1 milione).

La buona notizia è che il dato migliora di anno in anno, grazie agli interventi di rilevamento perdite, riparazione e sostituzione delle reti con tecnologie che permettono anche di chiudere le rotture in determinati tratti senza scavi. Per fare un esempio, tra il 2018 e il 2019 sono stati recuperati il 4,5% dei volumi persi in provincia.

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