Erbusco

Veronica Raineri è la miglior atleta femminile alla prima gara internazionale di volo Indoor

E’ arrivata quarta in classifica; la delegazione italiana ha vinto due medaglie.

Veronica Raineri è la miglior atleta femminile alla prima gara internazionale di volo Indoor
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Con tre atleti nelle prime quattro posizioni, il team italiano Aero Gravity Disability Project ha brillato alla prima competizione internazionale di Indoor Skydive dedicata a persone con disabilità. E tra i migliori piazzamenti c’è stato quello della «nostra» Veronica Raineri, quarta nella classifica generale e premiata come miglior atleta femminile in gara.

Veronica Raineri è la miglior atleta femminile

In squadra insieme alla 30enne di Zocco d’Erbusco c’era anche un’altra bresciana, Noemi Giudici; con loro il 38enne di Firenze Marco Pisani, che ha vinto l’oro; Emanuele Valenza, 41 anni, di Roma, sul terzo gradino del podio; il «capitano» Andrea Pacini, 38enne di Firenze, responsabile del progetto Aerogravity Disability Project e unico paracadutista paraplegico italiano, che ha chiuso la gara al tredicesimo posto (rientrando nella top 15).  La manifestazione, denominata #HandiFlyRace, si è svolta in una galleria del vento verticale a Marsiglia, in Francia, dal 19 al 20 maggio. Vi hanno partecipato 15 delegazioni internazionali, con 56 atleti provenienti da tutto il mondo.

La delegazione italiana ha portato Noemi Giudici, affetta da Sindrome di Down, dimostrando le grandi potenzialità di questa disciplina rivolta anche alle disabilità non motorie. «La sua prestazione ha impressionato i giudici di gara, facendo ben sperare per un allargamento delle disabilità che andranno a competere nelle future edizioni - ha spiegato Andrea Pacini - E’ stata una manifestazione davvero bellissima. Abbiamo ricevuto tanti complimenti, l’Italia è davvero all’avanguardia in questa disciplina: abbiamo il tunnel più grande d’Europa e il secondo più grande al mondo, e siamo l’unico tunnel al mondo con una figura dedicata».

Grazie al «Disability Project», finanziato con fondi europei, Aero Gravity promuove e incentiva l’esperienza del volo rivolta alle persone con disabilità, in modo da avvicinare a questa disciplina tutti coloro che hanno cullato il sogno di volare. Proprio come è successo a Veronica Raineri. «Era venuta a fare un percorso base, ma poi ha fatto una progressione di volo importante», ha rivelato Andrea Pacini. Miglioramenti che le hanno consentito di essere scelta, tra 90 atleti selezionati, per entrare nella rosa dei 5 partecipanti alla prima gara internazionale.

L’avventura del progetto Disability è partita nel 2017, grazie a feconde sinergie e collaborazioni. «Ad oggi abbiamo messo le ali ad oltre 600 persone con disabilità intellettive, sensoriali e motorie - ha proseguito Andrea - La valutazione preventiva di ogni partecipante ci permette di avere un quadro complessivo della situazione e di trovare di volta in volta la soluzione più idonea per permettere all’interessato di vivere l’esperienza in sicurezza e serenità».

L’organizzazione della prima competizione internazionale è invece partita due anni fa, su proposta della Federazione francese di Paracadutismo; l’Italia è uno dei 15 Paesi coinvolti nel progetto, finanziato dall’Ue coi fondi Erasmus+ Sport.
«Frontiere? Non le ho mai viste. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone», con questa citazione la 30enne di Zocco ha voluto commentare il meraviglioso risultato ottenuto. «È stata una cosa spettacolare. Un evento di grande importanza perché primo in tutto il mondo», ha aggiunto.
Veronica Raineri a fine 2014 è stata colpita da una malattia ancora senza nome, a causa della quale ha rischiato di morire. Con una forza straordinaria ha raccontato la sua storia in un libro, «Cintura Vera», cui poi è seguito «Veronica alla N»: la giovane erbuschese, infatti, è una potenza e con positività e forza d’animo ha affrontato brillantemente anche questa nuova prova.

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