Unità Accessi Vascolari della ASST Spedali Civili, un punto di riferimento internazionale
A Brescia due giornate di meeting con i professionisti che si occupano di accessi venosi
Unità Accessi Vascolari della Asst Spedali Civili di Brescia un punto di riferimento internazionale.
Unità Accessi Vascolari della Asst Spedali Civili di Brescia
Si è tenuto nei giorni scorsi presso l'Unità Accessi Vascolari (UAV) della ASST Spedali Civili di Brescia un incontro internazionale tra professionisti che si occupano di accessi venosi, provenienti da diversi Paesi quali Croazia, Repubblica Ceca, Israele, Germania e Polonia. La cultura degli accessi venosi vede l'Italia al primo posto davanti a tutti gli altri Paesi Europei, frutto di una continua ricerca scientifica italiana con formazione sul campo. Sono state stilate delle raccomandazioni e delle linee guida internazionali alle quali il personale della UAV si attiene scrupolosamente, in merito alle indicazioni, scelta dei devices, metodiche di impianto e di gestione. Come suggerito dalle raccomandazioni internazionali, il paziente che accede ad un'unità di cura dovrebbe ricevere un catetere venoso adeguato in funzione della durata e della terapia prevista in modo da preservare il patrimonio venoso ("Proactive Vascular Planning"). È inoltre un dovere posizionare un accesso venoso duraturo e stabile ai pazienti che, una volta dimessi, dovranno eseguire terapia endovenosa domiciliare, nelle RSA o per i pazienti in palliazione.
Tra i primi ospedali d'Italia e anche d'Europa
L'Unità Aziendale Accessi Vascolari (UAV), nata da solo 2 anni e, quindi, durante il periodo della pandemia, è divenuta rapidamente un centro prestigioso con un elevato volume di attività che attualmente si aggira intorno alle 8500-9000 procedure annue, numero che pone la ASST Spedali Civili di Brescia tra i primi ospedali d'Italia e anche d'Europa.
L'Unità Aziendale Accessi Vascolari (UAV) è punto di riferimento anche per quanto riguarda l'organizzazione, perché sono state attivate le procedure di richiesta, impianto e refertazione informatizzate che rendono le attività più rapide, fornendo al contempo tutte le informazioni utili ai reparti di degenza sulla gestione dei device vascolari impiantati. In aggiunta a questo, si sono tenuti convegni e corsi di formazione per tutto il personale dell'Azienda per fornire tutte le nozioni sulla gestione ordinaria e straordinaria dei cateteri venosi e sul riconoscimento precoce delle complicanze, nell'ottica di una sempre più puntuale gestione e riduzione degli eventi avversi.
Attualmente accedono alla UAV i pazienti degenti presso i Presidi degli Spedali Civili di Brescia anche grazie alla presenza di personale formato distaccato nei presidi di Gardone Valtrompia e Montichiari. I pazienti possono ottenere le prestazioni della UAV accedendo anche dal territorio con prestazioni ambulatoriali e con macroattività assistenziale complesse. Dopo la procedura il paziente può tornare a casa o nella struttura di provenienza.
«È stato un piacere e un onore aver ospitato colleghi stranieri che sono venuti appositamente per partecipare a questo incontro, per valutare la nostra organizzazione e le nostre performance con lo scopo di portare l’esperienza nelle realtà del proprio paese. Il feedback è stato estremamente positivo in quanto abbiamo ricevuto l'invito a proseguire con queste iniziative», ha dichiarato il dott. Stefano Benvenuti, Responsabile Unità Accessi Vascolari della ASST Spedali Civili di Brescia.