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Un tesoretto per tutelare la biodiversità delle Torbiere

La Riserva naturale del Sebino si è aggiudicata un contributo da 390mila euro messi sul piatto da Regione Lombardia e partner privati.

Un tesoretto per tutelare la biodiversità delle Torbiere
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Un tesoretto per la rigenerazione ecologica della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, da attuarsi con interventi mirati alla forestazione e conservazione della biodiversità per generare resilienza climatica del tessuto socio economico del territorio. E’ questo l’obiettivo dell’investimento di Regione Lombardia, che ha finanziato il progetto "Una Riserva naturale al servizio della comunità» nell’ambito del bando regionale «Biodiversità e Clima (Bioclima)".

Un tesoretto per tutelare la biodiversità delle Torbiere

Si tratta di un’azione che promuove interventi di conservazione della biodiversità, di adattamento al cambiamento climatico e valorizzazione dei servizi ecosistemici di foreste, aree protette e reti ecologiche lombarde, attraverso il coinvolgimento innovativo del settore privato.

L’investimento complessivo, pari a 390mila euro, di cui 267mila a carico di Regione e i restanti 123mila finanziati da fonti private, servirà per la realizzazione di quattro azioni principali.

L’intervento principale del progetto consiste nel miglioramento forestale di tutto il tratto Nord della Riserva, tramite la piantumazione di circa 4mila alberi, molti dei quali andranno a costituire il sistema verde lineare a confine con la strada provinciale, sul quale anche la Provincia di Brescia si è espressa positivamente.

"Dopo il taglio delle alberature pericolanti dell’anno scorso, eseguito in una situazione di emergenza, dobbiamo continuare a garantire l’incolumità pubblica dei veicoli e dei visitatori, sostituendo gli alberi ad alto fusto con una fascia arbustiva che possa mitigare l’impatto della strada senza rischi", ha commentato il presidente dell’Ente gestore della Riserva, Giambattista Bosio, soddisfatto per questi nuovi contributi a favore delle Torbiere.

A fianco degli interventi forestali verranno eseguite, sempre sul percorso Nord, anche azioni mirate alla conservazione della biodiversità. Al fine di contrastare la siccità e l’interramento causato dalla vegetazione, verranno scavate nuove vasche al fine di garantire la costante presenza dell’acqua e il canneto allagato.

"Questi interventi sono necessari per aumentare la presenza di ben 14 specie target legate agli ambienti acquatici, tra cui il tarabuso, l’airone rosso e la schiribilla - ha spiegato il direttore della Riserva, Nicola della Torre - L’ampliamento e la conservazione di stagni isolati permette inoltre la salvaguardia delle popolazioni di anfibi".

Un altro intervento specifico riguarda l’ampliamento dell’habitat vegetazionale più importante della Riserva: le paludi calcaree a Cladium mariscus, la cui conservazione è ritenuta prioritaria dall’Unione Europea. «Il Cladieto è un habitat prioritario di notevole interesse conservazionistico e la sua presenza all’interno della Riserva è molto significativa, in quanto costituisce l’unico sito in area protetta della Lombardia orientale - ha spiegato il botanico Glauco Patera - Interventi di gestione e ampliamento sono fondamentali, trattandosi di una vegetazione palustre minacciata e in riduzione».

Durante i due anni di progetto verrà svolta un’azione di educazione ambientale, in modo da favorire la conoscenza della Riserva e aumentare la consapevolezza riguardo alle cause e alle conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici e far comprendere l’importante funzione mitigatrice della natura.

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