Desenzano del Garda

Un coro di voci contro la stazione Tav Garda

Dieci realtà locali tra comitati, associazioni, gruppi di cittadini e soggetti politici del territorio si sono uniti contro questo progetto

Un coro di voci contro la stazione Tav Garda
Pubblicato:

La nuova stazione verrebbe realizzata in un'area compresa tra la periferia di Rivoltella e la Torre di San Martino.

Un coro di voci contro la stazione Tav Garda

Dieci realtà locali unite contro la costruzione della stazione Tav del Garda. Comitati, associazioni, gruppi di cittadini e soggetti politici del territorio credono che la possibilità di realizzare una nuova stazione Tav consumando terreno agricolo e gettando le basi per nuove cementificazioni e speculazioni sarebbe un grave errore ed un potenziale ennesimo sfregio verso un territorio pregiato e da tutelare. I gruppi sono Comitato promotore per il Parco Colline Moreniche del Garda, Desenzano Più Verde, La Zobia Associazione Culturale, La Cittadella, Legambiente, L'Altra Desenzano, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, Ritrovo Lonato, Sinistra Italiana Federazione Provinciale di Brescia.

Questo documento nasce con l’intento di testimoniare la diffusa presenza sul territorio del Basso Garda di opinioni e visioni contrarie all’ipotesi di costruire nel comune di Desenzano una nuova stazione ferroviaria lungo la linea Tav Bs-Vr in fase di realizzazione - fanno sapere i comitati - Un coro di voci composto da comitati, associazioni, gruppi di cittadini e soggetti politici che ritengono quest’opera inutile e dannosa per il nostro territorio, già martoriato dai cantieri per la nuova linea Alta Velocità. Una stazione Tav a meno di 40 km da altre due stazioni lungo la stessa linea ferroviaria rappresenterebbe infatti un gigantesco controsenso tecnico, come affermato recentemente anche dallo stesso Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (12/08/2023), oltre che un enorme spreco di denaro pubblico. Questa fermata finirebbe addirittura per incrementare il tempo di percorrenza lungo il tratto Brescia-Verona anche rispetto alla linea storica.

Le possibili conseguenze

I gruppi hanno poi voluto sottolineare le conseguenze sul territorio della costruzione di una nuova stazione.

La nuova stazione che si intende costruire, in un'area compresa tra la periferia di Rivoltella e la Torre di San Martino dove attualmente vi sono solamente vigneti e qualche cascina, sarà inevitabilmente destinata a diventare una enorme e costosa cattedrale nel deserto, utile solamente a creare i presupposti per una nuova futura urbanizzazione (o speculazione edilizia) in quell'area della città rubando e distruggendo per sempre enormi porzioni di pregiato terreno agricolo già sfregiato dal passaggio di due linee ferroviarie ed una autostrada. Un'altra conseguenza negativa sarà lo spostamento totale e definitivo dei pochi treni ad alta velocità che attualmente fermano lungo la linea storica e che consentono già oggi a turisti e pendolari di raggiungere velocemente le grandi città del Nord Italia e d’Europa. La Stazione del Garda esiste già, ce ne sono ben due Desenzano e Peschiera, hanno tutte le caratteristiche per essere funzionali ed efficienti nell'accogliere turisti e consentire ai pendolari di raggiungere comodamente ogni giorno le grandi città. Bisogna fare in modo che i treni AV fermino in queste stazioni e la loro frequenza venga aumentata, non sistematicamente ridotta come accaduto in questi ultimi anni. Nelle campagne di San Martino è saggio mantenere campi coltivati, vigneti, percorsi ciclabili e spazi verdi a disposizione dei cittadini, non l'ennesima grande opera inutile che non porterà turismo e sviluppo, ma solo ulteriore distruzione di un territorio già martoriato. Il continuo consumo di suolo in atto va fermato accrescendo la capacità di resistenza ed adattamento del nostro territorio, aumentando le zone verdi ed immaginando questi spazi come sistemi in armonia con il resto dell’esistente, la nostra comunità e il nostro territorio ne trarrebbero enormi vantaggi.

La contrarietà

In conclusione i comitati hanno ribadito la loro contrarietà.

In risposta ai vari portatori di interesse e agli operatori economici che in ordine sparso hanno sostenuto la necessità di quest’opera, i sottoscritti comitati, associazioni, gruppi di cittadini e soggetti politici intendono invece far sentire la propria voce per manifestare la ferma contrarietà ad una infrastruttura inutile e dannosa per il nostro territorio e ad un modello di sviluppo turistico sempre più invasivo, verso cui in questi mesi anche la Soprintendenza si è espressa negativamente.

Seguici sui nostri canali