associazione mosaico

Un anno in Croce Verde: "un'esperienza che tutti dovrebbero fare"

Il presidente Maurizio Falappi ha raccontato cosa vuol dire per i ragazzi svolgere il Servizio Civile Universale in Croce Verde

Un anno in Croce Verde: "un'esperienza che tutti dovrebbero fare"
Pubblicato:
Aggiornato:

“C’era ancora l’obiezione di coscienza alla leva militare quando abbiamo cominciato con il Servizio Civile”. Lo ricorda Maurizio Falappi, presidente della Croce Verde di Ospitaletto, che da ormai oltre 30 anni offre la possibilità ai ragazzi di svolgere un’esperienza di Servizio civile all’interno della propria realtà.

“All’inizio degli anni 2000 è arrivata la riforma, sono cambiati i programmi e le normative sono diventate più stringenti. Da qui è nata la collaborazione con Associazione Mosaico, a cui abbiamo scelto di affidarci per la gestione di tutta l’organizzazione e delle pratiche burocratiche relative al bando. Per noi è un aiuto fondamentale”, ha aggiunto Falappi.

Fare il Servizio Civile in Croce Verde

Ogni anno la Croce Verde di Ospitaletto apre otto posizioni e ne vengono occupate sempre almeno cinque o sei, ha rilevato il presidente.

“Per noi il Servizio Civile significa avere l’opportunità di coinvolgere tanti giovani, che in buona parte poi restano all’interno dell’associazione e continuano a fare servizio. Inoltre, giovane chiama giovane, e questo ci permette di farci conoscere e attirare nuovi ragazzi anche dai paesi limitrofi”, ha affermato.

Fare Servizio civile in Croce Verde comporta anche l’acquisizione di competenze che i ragazzi possono spendere anche al di fuori dell'associazione. Come confermato da Falappi:

“Oggi il soccorso è diventato estremamente professionale. I corsi che facciamo, e le qualifiche che i ragazzi ottengono, sono molto ricercate, perché per i datori di lavoro è un vantaggio assumere personale che abbia già queste qualifiche sul fronte della sicurezza e del soccorso".

Un'importante esperienza di crescita

All’interno della Croce Verde sono tante e diverse le mansioni che i giovani possono svolgere:

“Iniziano con i trasporti secondari, per cui i ragazzi accompagnano i pazienti che hanno prenotato il nostro servizio di trasporto alle visite, o ai ricoveri. Poi la maggior parte di loro sceglie di mettersi in gioco, quindi vengono formati per fare attività di soccorso extraospedaliero e affiancano i nostri volontari e dipendenti nelle emergenze. Inoltre ci danno supporto nella contabilità, nell’amministrazione e in altre mansioni che riguardano l’ufficio. È capitato anche che una ragazza, dopo aver fatto un grande percorso di crescita durante il suo anno di Servizio civile, restasse a lavorare con noi, e oggi è una dei nostri dipendenti”, ha raccontato.

Per il presidente, c’è anche un altro valore aggiunto in questo percorso.

“Oggi la nostra società tende a respingere il dolore, a nasconderlo. Fare un’esperienza di volontariato, entrare in contatto con realtà come la nostra invece è importante per i ragazzi. Perché li aiuta a capire che nella realtà c’è anche questo, c’è anche il dolore, la sofferenza, e imparano come affrontarla”.

Seguici sui nostri canali