Treni e criticità: le linee bresciane nella black list
La situazione nel contesto Bresciano vede tre linee tra le peggiori in Lombardia: la Bergamo-Brescia, la Brescia-Parma e la Brescia-Cremona
Treni, ritardi, corse annullate: tutto ciò che chi conduce una vita da pendolare conosce bene. Certo è che per alcuni le difficoltà sono davvero tante.
Treni e criticità nel rapporto Pendolaria 2023
A stilare la classifica delle peggiori linee ferroviarie italiane è Legambiente nel suo annuale rapporto Pendolaria 2023. Come riportato da News Prima, ogni anno l'associazione ambientalista traccia un quadro della situazione e quello che ne esce è - per l'ennesima volta - ben poco confortante. Ritardi infrastrutturali, treni poco frequenti, linee a binario unico o ferme da tempo immemore sono solo alcune delle problematiche che affliggono il trasporto su rotaia nel nostro Paese, da Nord a Sud.
LEGGI QUI IL RAPPORTO COMPLETO PENDOLARIA 2023
Nel contesto Bresciano
La situazione nel contesto Bresciano vede tre linee tra le peggiori in Lombardia: la Bergamo-Brescia, la Brescia-Parma e la Brescia-Cremona. Per quanto riguarda le prime due le criticità sono da ritrovare soprattutto nel fatto che non sono stati garantiti gli standard minimi di affidabilità: ritardi, disagi, soppressioni. Tutte situazioni per rimediare alle quali è scattato il 30% di sconto sugli abbonamenti. A salvarsi da questo punto di vista è la Brescia-Cremona che ha saputo garantire un livello minimo di affidabilità nonostante le diverse criticità che presenta. Tra le linee con parecchie carenze dal punto di vista strutturale la Brescia-Edolo.
Brescia-Parma tra le "Linee peggiori d'Italia"
"Sono poi molti- si legge nel report - i problemi riscontrati sulle linee del parmense, fra cui una delle peggiori è la Brescia-Casalmaggiore-Parma. Lunga 92 km, la linea gestita da Trenord viene percorsa a soli 46 km/h di media e vede il passaggio di meno di 30 treni giornalieri (neppure un treno l’ora durante l’arco della giornata); il materiale rotabile è tra i più vecchi della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, con infiltrazioni di acqua nei vagoni e costanti ritardi, in special modo per i convogli della mattina e quindi quelli dei pendolari, con soppressioni per guasti e sovraffollamento delle carrozze. Anche molte delle stazioni si trovano in uno stato estremo di degrado".
Nella black list anche la Brescia-Cremona e la Brescia-Edolo
"Con soppressione di corse e tagli ai collegamenti serali verso i capoluoghi della provincia".
E non manca il riferimento alla Brescia-Edolo che Legambiente descrive in questo modo:
"La sua offerta si compone di treni con cadenzamento nemmeno biorario, su orari che non tengono in nessun conto le esigenze dell’utenza e con una percorrenza, su una tratta complessiva di cento chilometri, mai inferiore alle due ore, ma spesso superiore a causa di frequenti interruzioni della linea dovute a materiale e infrastrutture ammalorate e vetuste".
Il Rapporto Pendolaria evidenza inoltre con una certa criticità il progetto dei treni ad idrogeno. É stato infatti definito
"Un'alternativa alla elettrificazione, più costosa e per nulla performante sotto il profilo energetico e nemmeno del miglioramento del servizio".
Tanto da definirla, senza mezzi termini
"L’ennesima perdita di tempo e soldi. Il Pnrr stanzia 300 milioni di euro per la sperimentazione con nuovi treni e la realizzazione di depositi".