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Tavolo Latte al ministero, Martinoni di Confragricoltura Brescia: “Soddisfatti ma resta alta l’attenzione sul 2026”

É stato raggiunto, dopo una lunga e complessa trattativa, un accordo unitario sulle richieste di sostegno al settore lattiero-caseario e sul prezzo del latte per il primo trimestre 2026

Tavolo Latte al ministero, Martinoni di Confragricoltura Brescia: “Soddisfatti ma resta alta l’attenzione sul 2026”

Tavolo Latte al ministero dell’Agricoltura, Martinoni di Confragricoltura Brescia: “Soddisfatti ma resta alta l’attenzione sul 2026”.

Martinoni al Tavolo Latte al ministero

Tavolo Latte al ministero, si è tenuto nel pomeriggio di ieri (martedì 9 dicembre 2025). A prendervi parte anche Francesco Martinoni presidente della federazione Latte di Confagricoltura nazionale e presidente onorario di Confagricoltura Brescia. Presenti i seindacati agricoli e i rappresentanti di Assolatte.  É stato raggiunto, dopo una lunga e complessa trattativa, un accordo unitario sulle richieste di sostegno al settore lattiero-caseario e sul prezzo del latte per il primo trimestre 2026.

Ma procediamo con ordine: in apertura, ad intervenire, è stato il ministro Francesco Lollobrigida, il quale ha confermato l’intenzione di dare seguito alle politiche di promozione del consumo di latte, all’aumento dei quantitativi di formaggi destinati agli indigenti e al rafforzamento dei programmi di distribuzione nelle scuole. Ad essere condiviso, inoltre, l’impegno a dare il via ad azioni a livello europeo per spingere i paesi membri ad una riduzione delle produzioni. Tra i risultati più importanti quello realtivo al ritiro delle disdette del latte alle stalle che avrebbe ancor di più messo in difficoltà il mercato, con una perdita tra 5 e 7mila quintali di latte al giorno.

Il prezzo: cosa è stato deciso

Tra gli argomenti al centro della discussione quello relativo al prezzo del latte per il primo trimestre 2026: le parti hanno concordato l’introduzione del “prezzo doppio”. Uno pieno per il latte consegnato in quantitativi pari a quelli del 2025 e un secondo, più basso, per quello prodotto in eccesso, che verrà equiparato al latte spot quotato al prezzo minimo della Borsa merci di Milano. Una scelta necessaria per indurre gli allevatori a ridurre la produzione, oggi eccessiva rispetto alla domanda del mercato italiano. Il prezzo medio sarà pari a 53 centesimi al litro: 54 centesimi a gennaio, 53 a febbraio e 52 a marzo.

 

“La principale preoccupazione dell’industria – spiega Martinoni – è la capacità di assorbire i quantitativi prodotti dalle stalle italiane, che negli ultimi anni hanno investito moltissimo. Oggi, soprattutto nei mesi invernali, l’offerta di latte è uguale o superiore alla richiesta. Il secondo prezzo più basso spingerà gli industriali ad assorbire il latte nazionale in eccesso, anziché rivolgersi al mercato libero, ma resta il rischio che il valore possa scendere molto sotto i 40 centesimi. Il prezzo di riferimento concordato è comunque più che soddisfacente e garantisce continuità alle nostre aziende. Il contingentamento ai livelli produttivi del 2025 è una misura necessaria”.

Soddisfatti ma resta alta l’attenzione

Confagricoltura Brescia giudica quindi positivamente l’esito del Tavolo Latte, pur mantenendo alta l’attenzione sui prossimi mesi:

“Siamo soddisfatti, ma con il piede alzato – conclude Martinoni -. Anche il secondo trimestre 2026 potrebbe presentare criticità, sebbene storicamente da giugno in avanti il mercato riprende grazie a un calo delle produzioni e a una maggiore richiesta di latte per i formaggi freschi. Certo, la riduzione produttiva peserà soprattutto su chi ha investito, ma in cambio c’è la garanzia di un prezzo remunerativo rispetto ai costi di produzione. È un risultato che giudichiamo complessivamente positivo: si poteva forse fare di più, ma oggi rappresenta il massimo che si poteva ottenere in questo contesto”.