Smog e qualità dell'aria: Brescia nel 2024 al sesto posto per concentrazioni medie di Pm10
Il nostro capoluogo si colloca inoltre al quarto posto per numero di giornate di inquinamento
Smog e qualità dell'aria: Brescia nel 2024 al sesto posto per concentrazioni medie di Pm10.
Concentrazioni di Pm10, Brescia al sesto posto
Un 2024 che si è chiuso come uno degli anni più piovosi e, di conseguenza, anche con una migliore qualità dell'aria. Questo il dato che emerge dalla misurazione delle polveri sottili (PM10) da parte della rete sensoristica installata in tutti i capoluoghi da Arpa Lombardia.
Da questo punto di vista il nostro capoluogo di provincia, Brescia, si colloca al sesto posto in Lombardia. Considerando che tra le stazioni di misura i quali valori sono monitorati da parte di Legambiente figura anche, oltre ai capoluoghi di provincia, anche un piccolo centro, si tratta di Soresina in provincia di Cremona. Quest'ultima si conferma come città più inquinata della Lombardia.
STAZIONI DI MISURA | PM10 |
Soresina | 34,9 |
Cremona | 30,8 |
Milano | 30,5 |
Lodi | 29,7 |
Pavia | 29 |
Brescia | 28,2 |
Monza | 27,9 |
Mantova | 27,7 |
Bergamo | 25 |
Como | 21,8 |
Sondrio | 19,5 |
Varese | 18,1 |
Lecco | 16,3 |
“Le politiche per la qualità dell’aria dimostrano la loro efficacia nel tempo, ma si prenda atto che sono trainate dal quadro di regole dettate dalla UE,” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “In questo scenario normativo, latita invece il protagonismo di regioni e città quanto a investimenti e azioni incisive. Se nonostante i miglioramenti la Pianura Padana resta l’area più inquinata d’Europa è anche per la mancanza di una regia territoriale efficace per ciò che riguarda, ad esempio, le strategie di mobilità, il riscaldamento civile e le politiche agricole. Ci aspettiamo che tutto ciò sia sviluppato quanto prima, a partire dal nuovo PRIA, il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria.”
Un dato medio che è si in miglioramento ma la situazione non è uguale in tutte le città. In particolare se consideriamo Milano la situazione è decisamente peggiore rispetto al 2023. Non bene neppure la situazione nella bassa Padana con Cremona, come detto, in testa alle città più inquinate della Lombardia.
"Un dato di fatto - hanno spiegato da Legambiente - che indica le emissioni che derivano dalle attività agricole, e in particolare dagli allevamenti intensivi, incidano sempre più sulla qualità dell’aria".
Il caso di Soresina
Infatti, tra le stazioni di misura i cui valori sono monitorati da Legambiente spicca anche quest’anno un piccolo centro, quello di Soresina (CR), lontano da grandi arterie autostradali e da grandi concentrazioni industriali ma immerso in un contesto agricolo che vanta la più alta densità di capi allevati in Italia e conseguenti elevate emissioni di ammoniaca, che nei mesi invernali è il precursore della formazione di particolato sottile.
“È sempre più chiaro che non sarà possibile raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria della nuova direttiva UE senza un’azione che chiami in causa il sistema agrozootecnico padano,” dichiara Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. “Non si tratta solo di aggiornare gli allevamenti, ad esempio mediante le coperture delle vasche e i limiti agli spandimenti di liquami: occorre, insieme a ciò, ristrutturare un settore troppo cresciuto nei decenni passati per rispondere al richiamo dell’industria alimentare, portandolo invece a produrre meno ma meglio, e in equilibrio con il territorio, riducendo così anche l’impatto sulla qualità dell’aria.”
Giornate di inquinamento, Brescia al quarto posto
Ed è proprio a questa voce che si registra il dato più negativo, relativamente quindi al numero di giornate di inquinamento oltre la soglia. Secondo quanto stabilito dalla legislazione attualmente in vigore e in via di superamento per il recepimento della nuova direttiva UE, tale soglia è fissata al valore di 50 microgrammi di Pm10 per mc di aria.
STAZIONI DI MISURA | GG |
Soresina | 75 |
Milano | 68 |
Cremona | 57 |
Brescia | 56 |
Monza | 54 |
Mantova | 50 |
Lodi | 49 |
Pavia | 47 |
Bergamo | 40 |
Como | 21 |
Lecco | 9 |
Sondrio | 8 |
Varese | 5 |
Brescia supera quindi di poco la soglia, con 56 giorni di smog. Collocandosi al quarto posto. In linea generale le giornate di smog sono tipicamente concentrate nelle stagioni fredde, che sono coincise con i mesi in cui, anche nel 2024, ha piovuto di meno. Il dato del numero delle giornate di smog per quasi tutte le città è stato decisamente peggiore rispetto all’anno precedente, con Milano ancora in testa alla classifica dei capoluoghi, con ben 68 giornate di smog (erano state 49 nel 2023), seguita da Cremona con 57 e dagli altri capoluoghi della pianura, tutti ben oltre il numero di 35 giornate di ‘franchigia’ che la vigente normativa contempla.
Le zone più critiche
La situazione peggiora nei piccoli centri della pianura zootecnica: Soresina di nuovo batte tutti i capoluoghi con ben 75 giornate di smog nel 2024. Un quadro decisamente migliore si incontra spostandosi verso l’Alta Lombardia: Bergamo ha sforato per 40 giorni, Como per 21 giorni (quindi al di sotto del numero contemplato dalla norma attuale, ma al di sopra delle soglie fissate dalla nuova direttiva), mentre Varese, Lecco e Sondrio, tutte al di sotto delle 10 giornate di ‘aria cattiva’, chiudono l’anno consolidando il giudizio positivo di qualità dell’aria per queste località.