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Servizio sfalci porta a porta, l'emendamento della sindaca Castelletti

Chi nel 2024 intenderà aderire alla proposta, riceverà il bidone in comodato d’uso e beneficerà di tre ritiri gratuiti

Servizio sfalci porta a porta, l'emendamento della sindaca Castelletti
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Servizio sfalci porta a porta, la sindaca di Brescia Laura Castelletti porterà in Consiglio comunale un emendamento per modulare l'entrata in vigore del nuovo servizio.

L'emendamento della sindaca Laura Castelletti sul servizio sfalci

 

Chi nel 2024 intenderà aderire alla proposta, riceverà il bidone in comodato d’uso e beneficerà di tre ritiri gratuiti. Dal 2025, il nuovo sistema entrerà a regime per garantire un miglioramento della qualità del rifiuto e una sensibile diminuzione dei chilogrammi pro capite, come da obiettivi regionali ed europei.

“L’assessora Camilla Bianchi ha fatto un lavoro approfondito su questo tema”, spiega la sindaca Laura Castelletti, “e la delibera sull’istituzione della tariffa puntuale per la raccolta porta a porta del verde, su base volontaria, è stata approvata in Giunta all’unanimità, dopo un percorso con la maggioranza.  Ci siamo, però, resi conto che, a fronte di molti cittadini soddisfatti per il criterio di maggiore equità applicato, alcuni hanno sollevato perplessità e dubbi. Per questo, abbiamo deciso di dare a tutti il tempo per abituarsi e comprendere appieno il funzionamento del nuovo metodo, che è valido, come dimostrano i riscontri avuti dai quartieri in cui era già attiva la sperimentazione. Comunque, chi preferisce potrà non aderire al servizio domiciliare e conferire il verde nelle isole ecologiche, senza alcun costo. Da maggio, poi, inizieremo una serie di incontri sul territorio, già previsti, per chiarire ogni dubbio e raccogliere le osservazioni degli abitanti".

"Rimaniamo convinti -  continua Castelletti - che la strada imboccata sia giusta, perché di fatto riporta equilibrio nella distribuzione della tariffa. A oggi lo smaltimento degli sfalci è a carico di tutti i bresciani, considerate che circa il 15% degli abitanti ha un giardino e, pertanto, l'85% pagava per lo smaltimento di rifiuti prodotti da altri. Non riteniamo corretto caricare sulla Tari di tutti i conferimenti di pochi”.

I green box

C’è poi un altro tema:

“I green box”, sottolinea la sindaca, “non erano gratuiti, a differenza di quanto sostiene qualcuno e gestirne il ritiro costava circa 1 milione e 200mila euro all’anno, che finivano nella Tari, mentre con il sistema che entrerà in vigore il costo verrà più che dimezzato. Inoltre, i cassoni venivano usati impropriamente anche dai giardinieri, come dimostra il fatto che dove abbiamo avviato la sperimentazione è emersa una drastica riduzione dei conferimenti, e diventavano il ricettacolo di qualsiasi rifiuto, causando diversi disagi e lamentele nei quartieri. Non dimentichiamo infine”, conclude Castelletti, “che abbiamo un Piano rifiuti regionale che ci pone degli obiettivi e normative europee che ci vincolano ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata. La tariffazione puntuale va in questa direzione, perché dà a ciascuno di noi la possibilità di conferire meno e differenziare meglio. Lasciare tutto come prima avrebbe provocato un aumento della Tari significativo e ci avrebbe lasciato lontani dagli obiettivi europei e regionali”.

 

 

 

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