Sciopero generale, i Circoli Operai del Bresciano spiegano le motivazioni della loro adesione
Indetto da Cgil e Uil, la protesta è contro la Manovra economica approvata dal governo Draghi.
Si terrà oggi (giovedì 16 dicembre) lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil, contro la Manovra economica approvata dal governo Draghi. Attese manifestazioni sull'intero territorio nazionale.
Circoli Operai del Bresciano, perché aderiamo?
In una nota stampa vengono spiegate le motivazioni che portano i Circoli Operai del Bresciano ad aderirvi.
Il Governo, con continui rinvii e temporeggiamenti, promette futuri confronti e tavoli ma nella pratica da risposte totalmente insufficienti ai problemi dei lavoratori. Pensioni: le attuali norme non garantiscono la flessibilità in uscita ai lavoratori, non allargano in maniera adeguata la platea dei lavori usuranti e non garantiscono alle nuove generazioni pensioni adeguate. Fisco: Continua il balletto sugli 8 miliardi per il taglio del cuneo fiscale: sono insufficienti e anche per questo devono andare interamente a favore di salariati e pensionati; alle imprese sono dedicate somme ben più corpose. Ma il vero problema è che l’80% delle entrate dello Stato provengono dalle tasse pagate dai dipendenti e dai pensionati. Ci dovete ridare ancora molto! Ammortizzatori fiscali: l’onda verde della ristrutturazione elettrica e digitale minaccia di sommergere ampi settori di lavoratori. Al momento attuale gli ammortizzatori garantiscono a fatica solo il 60% degli stipendi reali, che a loro volta sono fanalino di coda nel confronto europeo. Oltre che allargare la platea, vanno allungati nel tempo e soprattutto alzati i tetti. Precariato: i contratti a tempo determinato sono progressivamente cresciuti negli anni raggiungendo i 3 milioni di occupati. A questi si sommano part-time involontario ed altre forme di lavoro precario che costringe le giovani generazioni ad una condizione di perenne incertezza. Costi della vita: L’inflazione sta montando, erode il potere d’acquisto dei lavoratori salariati. Bisogna alzare gli stipendi contro il caro bollette. Ci troviamo in presenza di investimenti colossali per la transizione energetica e per accelerare la ristrutturazione. L’inflazione cresce, i vincoli di bilancio degli Stati sono messi in discussione per consentire più debito pubblico, le aziende tornano a macinare utili e profitti, possibile che siano solo i lavoratori il costo da contenere? Basta farsi irretire da promesse incerte, dobbiamo rivendicare la nostra parte. E necessario mettere in campo un’azione generalizzata di lotta per dare maggiore forza alle nostre rivendicazioni.