Grande preoccupazione

Scenario bellico in Ucraina: l'allarme lanciato da Confagricoltura Brescia

Nelle aziende associate a Confagricoltura, sparse tra la Bassa e il Garda, lavorano una trentina di cittadini ucraini.

Scenario bellico in Ucraina: l'allarme lanciato da Confagricoltura Brescia
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Crisi ucraina,  sono una trentina i lavoratori ucraini impiegati nelle imprese bresciane associate all'organizzazione.

Unione

In uno scenario tanto delicato come quello che si è delineato oggi (giovedì 24 febbraio), in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, tutti i rappresentanti dei settori produttivi e dei lavoratori devono assicurare il massimo contributo alla coesione sociale.

Ad affermarlo è il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli, che chiama in causa per prima la sua organizzazione.

Le criticità

L’intero settore agricolo è preoccupato, sia per la situazione di profonda instabilità che si sta creando sia per il rischio concreto di un nuovo rialzo dei prezzi del gas e del petrolio e del conseguente aumento del costo dell’energia, che impatta su tutti i mezzi di produzione e sui trasporti e coinvolge tutti i settori agricoli. Non solo, il timore è per un’ulteriore stretta, da parte di Mosca, delle importazioni di prodotti agroalimentari dagli Stati membri dell’Unione europea (si parla di circa sette miliardi di euro nel 2020). Due criticità che si prospettano nel settore agricolo sono anche la mancanza di fertilizzanti per i prossimi raccolti, a cui si aggiunge il collasso del mercato internazionale dei cereali se dovesse perdurare il blocco dell’attività nel porto di Odessa (l’Ucraina è il terzo esportatore al mondo). Ma c’è un altro fattore che impensierisce gli imprenditori agricoli bresciani: nelle aziende associate a Confagricoltura, sparse tra la Bassa e il Garda, lavorano una trentina di cittadini ucraini, impiegati in alcuni settori. Si tratta di trenta famiglie che vivono grazie all’agricoltura bresciana e che oggi sono in apprensione per quanto accade nella loro terra d’origine.

“Le nostre imprese continueranno a fare il massimo sforzo per garantire la continuità dei cicli produttivi e il regolare svolgimento delle consegne - afferma il presidente Garbelli -, ma chiediamo il varo di misure straordinarie a supporto della gravità della situazione. Nessuna realtà può reggere l’attuale livello dei costi e ancora meno l’ulteriore corsa verso l’alto”.

A oggi i prezzi del gas naturale hanno registrato un aumento del 379 per cento rispetto all’ultimo trimestre 2020 e, per i fertilizzanti, il prezzo dell’urea è salito del 245 per cento.

 

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