Salvati più di 3.500 rospi, ma "ne muoiono ancora tanti"
I volontari dell’associazione Monte Alto e le guardie ecologiche stilano il bilancio della migrazione 2022.
Oltre 2.300 rospi in discesa dal Monte Alto per la migrazione riproduttiva e più di 1.100 in risalita. Sono i numeri degli esemplari di bufo bufo intercettati dai volontari che si occupano di salvarli dal transito delle auto lungo la provinciale tra Paratico e Iseo. In totale quest’anno sono stati salvati 3.553 rospi, con un decremento del 5,5% circa rispetto al dato del 2021, quando ne erano stati salvati 3.762.
Salvati più di 3.500 rospi, ma "ne muoiono ancora tanti"
Si è concluso anche quest’anno il lavoro di salvataggio dei rospi comuni lungo la provinciale tra Clusane e Paratico da parte dei volontari dell’associazione Monte Alto di Corte Franca, con il supporto della Comunità montana del Sebino bresciano e del servizio volontario di vigilanza ecologica di Regione Lombardia.
"La stagione 2022 è iniziata con il monitoraggio dal 15 febbraio - ha spiegato Francesco Econimo, che con Alberto Gatti coordina i volontari - Le temperature sono rimaste basse per parecchio tempo, diversamente dagli anni precedenti, e la migrazione reale ha avuto inizio alla fine della seconda decade di marzo. La prima trance di migrazione si è svolta tra il 10 marzo e il 10 aprile con numeri consistenti, poi c’è stata una stasi fino al 22 aprile, mentre la seconda ondata si è protratta fino ai primi di maggio. Complessivamente è stata una stagione discontinua a causa della bassa piovosità e degli sbalzi termici notevoli. Complessivamente abbiamo quasi ricalcato la quantità di soggetti dell’anno precedente e si è confermato positivamente un numero crescente di femmine, a conferma della bontà del salvataggio in corso. Ci si può dire soddisfatti del lavoro svolto in un decennio, visti i numeri consistenti di individui intercettati. I volontari lentamente aumentano e ciò è positivo in quanto ci permetterà di ridurre il numero dei rospi morti schiacciati, che purtroppo è ancora eccessivamente elevato".
La maggior parte delle perdite sono dovute all’attraversamento della strada che i rospi effettuano prima che i volontari possano arrivare sul posto. L’obiettivo per la prossima stagione è anticipare la presenza serale in modo da ridurre le perdite.
"Quest’anno abbiamo anche intrapreso un esperimento di salvataggio post-riproduzione che ci ha consentito di avere dati anche sulla migrazione dei nati della stagione - ha proseguito - Purtroppo abbiamo constatato una moria quasi totale dei piccoli che transitano verso monte per i noti problemi di viabilità veicolare. Nelle sere o periodi piovosi in cui ci siamo recati sul posto siamo riusciti a salvare circa 2.700 piccoli, cui vanno aggiungi i circa 500 raccolti nel villaggio turistico grazie alla fattiva partecipazione della proprietà e del custode".
Almeno 3mila nuovi nati sono però morti nella piscina di una casa privata lungo la provinciale. L’intento per il prossimo anno è di chiedere la possibilità al proprietario di recintare con delle barriere la piscina da metà maggio fino a metà giugno, in modo da salvare anche questi rospi. "Nel contempo chiederemo ai volontari un lavoro supplementare di cattura post-riproduttiva per non vanificare la catture in discesa dal monte in vista della riproduzione", ha concluso.