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Riforma sanitaria: Casa di comunità a Iseo e ospedale di comunità a Palazzolo

Riaprirà con venti posti letto il Richiedei di Palazzolo, mentre a Iseo ci sarà la Casa di comunità per gli ambiti Sebino e Montorfano. Una periferica aprirà anche a Marone.

Riforma sanitaria: Casa di comunità a Iseo e ospedale di comunità a Palazzolo
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Sebino e Monte Orfano riuniti in uno stesso grande ambito, che avrà un ospedale di comunità al Richiedei di Palazzolo, una casa di comunità Hub a Iseo e una Spoke (periferica) a Marone. Sono queste le principali novità per il territorio del Sebino bresciano e della Franciacorta introdotte dalla riforma regionale della Sanità lombarda.

La centralità del territorio e l’impegno per l’ospedale di Iseo

"La situazione che stiamo vivendo impone problemi di natura sanitaria non indifferenti - ha dichiarato il sindaco di Iseo, Marco Ghitti, facendo gli onori di casa al convegno - Il 2020 è stato un periodo drammatico con il Covid. Ora che pensavamo di cominciare a respirare sono arrivati i problemi legati alla guerra e ai profughi ucraini. Nel periodo del Covid la sanità è stata stravolta e stavolta si è dovuto ricorrere a soluzioni dure, a scelte non facili, riconvertendo molta parte della politica sanitaria locale. Anche l’ospedale di Iseo è stato colpito da queste scelte ma non si è potuto fare altro che non riconvertire i reparti. Con l’affievolirsi dell’epidemia da Covid pensiamo si possa tornare a una nuova normalità e, anzi, a un potenziamento della struttura ospedaliera di Iseo".

Con il consigliere regionale Simona Tironi, vicepresidente della Commissione Sanità in Regione Lombardia, il sindaco ha preso l’impegno di creare un tavolo di lavoro per ritornare a fornire a pieno regime i servizi ospedalieri che sono stati sospesi o ridimensionati negli ultimi due anni.

La revisione del sistema socio sanitario regionale

L’obiettivo della revisione del sistema socio sanitario di Regione Lombardia è il potenziamento a più livelli della sanità territoriale, specialmente a seguito della grave crisi affrontata dagli ospedali nei primi mesi di lockdown del 2020.

"Si tratta di una revisione della vera e propria riforma del 2015: concetti che già c’erano sono stati traslati e migliorati anche alla luce degli eventi pandemici - ha spiegato la Tironi - La parola chiave è l’integrazione tra ospedale e territorio, per rispondere al bisogno di cura del paziente stando in primo luogo a casa, per fare in modo che i cittadini non debbano sempre e solo andare nei nostri Pronto soccorsi per trovare risposta ai loro bisogni".

La riforma porta circa 2 miliardi di euro di investimenti sul territorio, di cui 1,2 miliardi in arrivo dal Pnrr.

"I Distretti saranno la vera chiave di volta di questa legge - ha proseguito - Il medico di medicina generale rimane il regista fondamentale di questa revisione insieme ai medici di famiglia. L’obiettivo è lavorare in rete. Andremo a sviluppare 230 case di comunità, più di 60 ospedali di comunità e ogni Distretto (in totale saranno 100) avrà la sua centrale di operatività (Cot)".

Nel bresciano ci saranno 11 Distretti, sede di programmazione territoriale. In ognuno sorgeranno almeno due case della comunità, all’interno delle quali troveranno spazio anche l’assistente sociale e consultorio. "Saranno le strutture fisiche in cui opererà una equipe multi professionale a partire dal medico di famiglia, per diventare un punto di riferimento per la popolazione - ha evidenziato la Tironi - Gli ospedali di comunità, invece, a conduzione prevalentemente infermieristica, accoglieranno i pazienti per i ricoveri a breve degenza e a bassa intensità. Le Cot aiuteranno il paziente a orientarsi all’interno di questa offerta". In una fase successiva è stata prevista anche l’apertura di ospedali di comunità gestiti a carico di Regione all’interno delle Rsa.

Come spiegato dal dg di Ats Brescia Claudio Sileo, poiché per legge il Distretto deve racchiudere 100mila abitanti, è nata l’esigenza di accorpare geograficamente l’Ambito 5 Sebino e il vicino Ambito 6 Montorfano, che comunque manterranno i loro organismi autonomi, ma avranno un’unica Cot.

Due case di comunità a Iseo e Marone e un ospedale di comunità a Palazzolo

"Attraverso le case di comunità si erogano i servizi territoriali specialmente rivolti ai malati cronici - ha spiegato Solazzi - Nella casa di comunità si prende in carico la persona non solo dal punto di vista clinico, ma anche dal punto di vista relazionale e sociale. Nell’Ambito 5 sorgeranno due case di comunità: una Hub a Iseo, nell’immobile dove ora si trova il polo territoriale di Asst Franciacorta, e una Spoke a Marone nell’ex centro sportivo. Regione si farà carico dei costi di ristrutturazione".

Per Iseo si parla di una superficie di 3mila metri quadrati e un tempo massimo di realizzazione di 48 mesi dal finanziamento. All’interno ci saranno un punto informazioni, lo sportello di scelta e revoca del medico e del pediatra, la presenza di medici di medicina generale, il servizio di protesica e la presenza medica 24 ore su 24 con la guardia medica. Non mancheranno poi i servizi di infermiere di famiglia, assistenza domiciliare, ambulatori specialistici legati alle malattie croniche e l’ambulatorio infermieristico territoriale, aperto tutti i giorni per medicazioni, lesioni cutanee e cateteri. Si effettueranno prelievi, vaccinazioni, servizi diagnostici come elettrocardiogrammi e radiografie del torace. Infine ci saranno i servizi sociali e una sala della comunità e del volontariato.

Anche a Palazzolo nascerà una casa della comunità simile a quella di Iseo, che troverà spazio nei locali dell’ex scuola materna di via IV Novembre. Mentre l’ospedale di comunità verrà realizzato ristrutturando l’immobile in concessione alla fondazione Richiedei, di proprietà di Asst Franciacorta.

"Gli ospedali di comunità sono parte della rete territoriale e verranno gestiti dalla direzione socio sanitaria - ha concluso Solazzi - Sono dotati di 20 posti letto con una gestione prevalentemente infermieristica, con la presenza del medico di medicina generale per alcune ore durante la giornata. Ospiteranno pazienti non acuti e che al tempo stesso non sono ancora pronti per le cure domiciliari".

Asst Franciacorta avrà in totale tre Distretti, da individuare entro fine marzo: Oglio Ovest con sede a Chiari, Sebino-Montorfano (del quale ci sarà da decidere la sede) e Bassa occidentale con base a Oriznuovi. Il Distretto, come ricordato lunedì sera, coordina l’attività delle case di comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali operative territoriali, interagendo anche con tutte le realtà private. Sarà inoltre il punto dove i sindaci saranno chiamati a rappresentare le esigenze della sanità territoriale. Per ogni Distretto verrà nominato un direttore generale e quello che riunirà gli Ambiti 5 e 6 raggrupperà ben 18 Comuni tra il Sebino e la Franciacorta.

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