Rassicurazioni da Regione: «Nel 2025 il coregone torna nel Garda»
Una notizia che arriva dopo che il ripopolamento era stato sospeso dal ministero dell'Ambiente
Rassicurazioni da Regione: «Nel 2025 il coregone torna nel Garda».
L'annuncio e le rassicurazioni da Regione Lombardia
Questo è l'impegno di Regione Lombardia, in particolare dell'assessore regionale all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi annunciato nell'ambito degli auguri per il nuovo anno rivolto ai pescatori bresciani tramite il portale «Brescia che Pesca». Una notizia che arriva dopo che il ripopolamento era stato sospeso dal ministero dell'Ambiente dal momento che il coregone /lavarello era stato classificato come specie aliena.
«La speranza, che è anche un auspicio ma credo che diventerà una realtà, – ha detto Beduschi – è che nel 2025 tornerà finalmente nelle nostre acque la possibilità di riavere quel magico pesce che è il coregone /lavarello. Questa è una speranza ma anche una concretezza che Regione Lombardia insieme al nostro assessorato concretizzerà nei prossimi mesi e sicuramente nel 2025».
Una notizia che arriva dopo che, sulla sponda bresciana, la richiesta di ripristinare dopo tre anni e mezzo i ripopolamenti di coregone aveva dato vita nel mese di ottobre 2024 ad una raccolta firme. A promuoverla 35 pescatori professionisti della sponda bresciana che l'hanno poi inviata in Regione per sollecitare in questo senso.
Dalla Comunità del Garda
Ad intervenire in proposito anche il vicepresidente della Comunità del Garda Filippo Gavazzoni .
«Da un lato devo fare i miei complimenti all'assessore Beduschi per l'impegno con il quale ha portato avanti questa battaglia. Dall'altro, però, mi preme evidenziare come la cosa più importante sia il ripristino degli habitat naturali. A tal proposito, cito una recentissima pubblicazione Svizzera dell'Ufficio Federale per l'Ambiente, UFAM-2023 nella quale si legge: “La sintesi delle esperienze raccolte in Svizzera è dunque in linea con le conclusioni scientifiche (in particolare Radinger et al. 2023 ) che dimostrano come il ripristino funzionale degli habitat sia l'unica azione che migliora durevolmente la situazione della fauna acquatica. Di conseguenza e in considerazioni dei rischi che comportano per la biodiversità, idealmente occorrerebbe cessare qualsiasi azione di ripopolamento. Altrimenti, laddove ancora praticato, è necessario verificarne sistematicamente la pertinenza mediante un controllo solido e coerente (Spalinger et al 2018)”. L'ultima riga – ha continuato Gavazzoni – trovo sia portatrice di un messaggio chiaro, ovvero la necessità di affrontare i ripopolamenti con rigore scientifico e con azioni più qualitative che quantitative».
Ha poi aggiunto:
«Conosco pescatori di professione validi, capaci, con quella conoscenza pratica del lago di Garda tipica solo di chi il lago lo vive quotidianamente. Auspico che loro, che praticano la pesca con il giusto senso di responsabilità, si possano sedere al tavolo con i più titolati biologi/ittiologi e con le associazioni di pesca sportiva che, giusto ricordarlo, da anni fanno il possibile con uomini e mezzi per portare avanti azioni di tutela dell'ittiofauna gardesana, per trovare quelle buone pratiche per comprendere ed essere quindi resilienti ai cambiamenti in corso. Tutto questo sarà possibile solo, ma è un mio parere evidentemente, attraverso questa condivisione di esperienze e competenze, dove però dovrà essere la scienza a tenere il timone per indirizzare la nave sulla giusta rotta. Sono infatti proprio le prove scientifiche a fungere, oggi più che mai, da setaccio. Un setaccio in grado di separare ciò che non è più sostenibile e utile, da quelle buone pratiche in grado di costruire qualche certezza in più per il prossimo futuro a beneficio di tutti evidentemente. È un nuovo modo di affrontare e comprendere la realtà che ci circonda e la Comunità del Garda è il luogo adatto per dar seguito a tutto questo, attraverso il già attivo tavolo di lavoro "Pesca-Habitat-Ittiofauna"».
Nuove risorse
Tra le novità annunciate da Beduschi anche l'arrivo di nuove preziose risorse per chi vive di questo lavoro:
«Nel 2025 si aprirà un bando di 900mila euro per i pescatori professionisti all'interno del quale ci sarà investimento, ricerca, innovazione, ittioturismo, tutte cose che sicuramente fanno bene al settore»