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Ragionier Capoferri: "Ecco perché serve una riforma fiscale"

Restituire dignità a PMI, commercianti, artigiani e liberi professionisti: la fatturazione elettronica ha cambiato gli scenari

Ragionier Capoferri: "Ecco perché serve una riforma fiscale"
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Esperto di coaching aziendale e commercialista il Ragionier Gianpiero Capoferri vuol farsi portavoce del malessere di un’intera classe sociale, quella dei lavoratori autonomi, troppo spesso trattati come evasori e, da sempre, nel mirino del fisco. La chiacchierata con lui inizia parlando di George Orwell, lo scrittore che nel 1949 diede alle stampe il romanzo "1984": la storia di un uomo del futuro che non può neanche innamorarsi perché lo sguardo freddo del Grande Fratello (una sorta di occhio che vede e controlla tutto) nota subito il suo cambiamento e lo accusa di psicoreato. «Per fortuna a questi livelli non siamo ancora arrivati e la nostra libertà non è a rischio - dice - ma è sicuramente vero che siamo giunti a un momento della nostra storia in cui i progressi della tecnologia, soprattutto sul fronte della fiscalità, impongono una revisione dell’attuale stato di fatto».  «Visto che siamo appena usciti dal periodo elettorale e tra poco avremo un nuovo Governo, vorrei parlare oggi di riforma fiscale», afferma.

Il Ragionier Capoferri e la riforma fiscale

«E’ un tema di grande attualità perché l'introduzione, quattro anni fa, della fatturazione elettronica impone un ragionamento. Intendiamoci, non dico che non sia positiva, ma è comunque uno strumento che permette all'Agenzia delle Entrate e allo Stato di essere aggiornati in tempo reale su ogni fattura emessa e su tutte le transazioni, fatta eccezione per quelle in contanti che, però, sono ormai ridotte al minimo».

Perché serve una riforma?

«Semplicemente perché con la fatturazione elettronica il sistema di fiscalità introdotto nel 1972 e ancora oggi in vigore, basato sugli scaglioni di reddito con percentuali di tassazione molto elevate, è diventato insostenibile e dannoso per l’intero sistema Italia». Il motivo per cui il Ragioniere afferma questo è facilmente comprensibile: «Quando fu approvata la riforma fiscale di cinquant'anni fa ci si muoveva in un mondo del lavoro in cui esistevano aziende e dipendenti, tra questi una zona grigia composta da commercianti, artigiani e liberi professionisti per i quali risalire al reddito era complicato. Fu così che si imposero gli scaglioni con percentuali di tassazione elevate: un metodo per far cassa il più possibile nella consapevolezza che qualcuno avrebbe sicuramente evaso le tasse e che i controlli erano di difficile attuazione.
Per carità, all'epoca qualcuno che evadeva c'era: pochi lo facevano per espressa volontà, molti solo perché non sapevano ben calcolare i propri redditi. Fu per questo che lo Stato decise di delegare i Commercialisti affinché insegnassero la contabilità ai propri clienti. Ma non bastò: così, non riuscendo ad arrivare alla quadra, andò a finire che per sanare i conti si iniziarono a varare condoni fiscali. La stagione dei condoni è durata a lungo: ogni cinque o sei anni ne veniva approvato uno che serviva a sanare le posizioni critiche e i contenziosi dei lavoratori con partita IVA. In effetti, le leggi all’epoca non erano sempre complete e facilmente comprensibili...
Detto questo, chiaro che, per raccogliere il più possibile in un sistema malato, bisognasse mantenere elevate le percentuali di tassazione nei diversi scaglioni».

Fatturazione elettronica, una sorta di Grande Fratello

Oggi però tutto questo non ha più ragion d'essere perché a sistemare le falle è arrivata la tecnologia... «Come dicevo - riprende Capoferri - la fatturazione elettronica è una sorta di Grande Fratello che permette allo Stato di avere, secondo per secondo, sotto controllo l'andamento dei flussi di denaro. Oggi tutte le transazioni che riguardano il lavoratore autonomo e il libero professionista, per troppo tempo etichettati ingiustamente come evasori (un luogo comune che mi auguro sia prima o poi cancellato per sempre), sono comunicate all'istante all'Agenzia delle Entrate che sa, ancor prima che le venga comunicato, quanto uno guadagna, quanta IVA dovrebbe versare e quante tasse dovrà pagare.

Tecnologia: meno frodi e più entrate

La tecnologia ha permesso allo Stato di rimuovere frodi ed errori incrementando in modo importante le proprie entrate. Dando un occhio alle statistiche chiunque può rilevare con facilità che gli introiti derivanti dall'IVA si sono oggi moltiplicati rispetto a quattro anni fa. E di conseguenza è aumentato anche il gettito fiscale… perché più IVA=più tasse. Tutti lo sanno, nessuno lo dice. E, se da un lato la tecnologia dà una mano, dall'altro chi fa impresa continua a essere oppresso dal regime di tassazione fortemente penalizzante di cinquant'anni fa».

Serve una classe dirigente preparata

«Mi auguro che la classe dirigente appena eletta sia capace di rimuovere questo giogo. Durante il periodo delle dichiarazioni dei redditi ho visto con i miei occhi quanti soldi soprattutto gli imprenditori e i lavoratori autonomi versano allo Stato. Si tratta di una quantità di denari impressionante. Gli imprenditori, i commercianti, i professionisti, gli artigiani, le PMI sono la spina dorsale del tessuto socio-economico bresciano e nazionale. Creano lavoro, portano ricchezza, con il loro impegno contribuiscono al benessere sul proprio territorio e, spesso, danno vita a iniziative di utilità sociale vicino a loro e ovunque nel mondo. Credo sia giunta l’ora di permettere a tutti questi lavoratori di tirare il fiato, di poter accedere a un regime di riforma fiscale più giusto e meno opprimente, di poter recuperare la propria dignità.
Mi permetta di dire che da quando lavoro, non ho mai visto un mio cliente diventare milionario, fatte salve alcune mosche bianche. Magari, si compra la casa, si mantengono i figli agli studi, si va in vacanza… ma per quelli che sono stati bravi e fortunati finisce quì. Questa auspicata riforma fiscale, se sarà mai attuata, unitamente al taglio del cuneo fiscale che lascerà in tasca ai dipendenti molti denari in più ogni mese, potrebbe davvero rimettere in marcia la locomotiva Italia.
Spero che la nostra classe dirigente riesca a governarci con saggezza e cognizione di causa».

 

Ragionier Capoferri: coaching e non solo

Lo Studio Capoferri del Ragionier Gianpiero Capoferri, è specializzato in coaching aziendale (e non solo). Si propone al territorio come valido punto di riferimento per tutte le aziende e gli imprenditori che, in questa fase storica, hanno l'esigenza di confrontarsi con un professionista esperto, in grado di stimolare riflessioni sulla gestione dell'azienda a 360 gradi.

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