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Protocollo d'intesa tra il comune di Brescia e i sindacati dei pensionati: cosa c'è da sapere

Nel documento vengono sottolineati i principali obiettivi raggiunti, in base agli accordi della precedente negoziazione

Protocollo d'intesa tra il comune di Brescia e i sindacati dei pensionati: cosa c'è da sapere
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Il protocollo d’intesa 2023, definito tra l’Amministrazione comunale di Brescia e le confederazioni sindacali dei pensionati, si inserisce in un contesto di collaborazione consolidato da anni e che vede i sindacati dei pensionati maggiormente rappresentativi partecipare al confronto, alla programmazione e alla definizione di servizi e interventi sociali rivolti alla popolazione anziana.

Protocollo d'intesa tra il comune di Brescia e i sindacati dei pensionati

Nel documento vengono sottolineati i principali obiettivi raggiunti, in base agli accordi della precedente negoziazione, con particolare riferimento alla difesa del livello di spesa sociale e mantenimento dei servizi in essere, al consolidamento del sistema di accreditamento domiciliare, alla messa a sistema dello sportello di assistenza familiare, al rilancio dopo la fase Covid dei  “Centri Aperti” per anziani, all’ incremento dei Punti Comunità e loro attivazione nella promozione del “Buon Vicinato”, alla conferma di agevolazioni tariffarie per favorire la mobilità degli anziani sui mezzi pubblici e alla continuazione dell'applicazione del Bando Affitti per pensionati.

Il protocollo 2023 si fonda su due livelli di analisi

1)    lo STUDIO DELLE DINAMICHE DEMOGRAFICHE DELLA CITTÀ: La demografia della città ci indica che gli ultra 65 anni sono circa 49.000 e quindi 1 persona su 4 è «anziana». Gli anziani soli, a maggior potenziale di fragilità, sono oltre 16.600, di cui circa 4.500 ultra 85 anni. Le donne costituiscono la maggioranza in ogni classe di età ed aumentano progressivamente man mano si sale con gli anni. A parte il periodo Covid, l’indice di vecchiaia cresce progressivamente; nel 2022 tale indice è 196, ciò significa che ci sono 196 anziani ogni 100 giovani 0-14 anni. A Brescia ci sono circa 95.000 nuclei familiari; di questi oltre 35.000, pari al 37% del totale, hanno al loro interno almeno un anziano o sono costituiti da anziani soli/coppie sole. Oltre 15.000 nuclei sono stranieri e inizia a manifestarsi il fenomeno dell’anziano straniero.

2)    la realizzazione DELL’INDAGINE CONOSCITIVA “LA CONDIZIONE DI VITA DELLE PENSIONATE E DEI PENSIONATI, SOLI O IN COPPIA, DELLA CITTÀ DI BRESCIA”, volta a:

  • conoscere le condizioni di vita di pensionate/i soli o in coppia, a partire dalla loro capacità reddituale e dalle scelte di spesa, con particolare attenzione alle “spese incomprimibili”, vale a dire quei consumi che la famiglia non può evitare, a meno di intaccare pesantemente le proprie condizioni economiche o il proprio stile di vita.
  • approfondire la conoscenza della rete che circonda la persona anziana, dalla famiglia, al medico di base, alla partecipazione alle proposte del volontariato, al servizio sociale territoriale, per definire l’insieme di risposte che si garantiscono con la rete di riferimento.

Le novità

Il nuovo protocollo 2023, oltre a confermare la generalità degli accordi precedenti in tema di spesa sociale, mobilità e politiche abitative, include le seguenti novità.

-       proseguire l’azione di sviluppo del buon vicinato nei quartieri, attraverso il coinvolgimento delle diverse forme di cittadinanza attiva, con particolare riferimento ai Punti Comunità, per intercettare precocemente situazioni critiche e sostenere le persone fragili in raccordo con i Servizi Sociali Territoriali;

-       intensificare la funzione di informazione ed orientamento alla popolazione anziana, attraverso i Servizi Sociali Territoriali del Comune e gli Sportelli Sociali dei Sindacati e la revisione del sito internet istituzionale del Comune;

-       avviare una fase di progettazione per sperimentare la mobilità pubblica interna ai quartieri, prendendo spunto da alcune esperienze già attive in città e intervenendo nelle situazioni che denunciano maggiori difficoltà, con servizi di trasporto che colleghino gli anziani con i punti di risposta organizzati;

-       intervenire rispetto alle persone più anziane o più fragili o più esposte alla marginalità, che scontano il cosiddetto “divario digitale” che limita l’accesso ai bandi pubblici e l’esigibilità dei diritti. Si individuano nei Punti Comunità del Comune e nella rete territoriale delle Organizzazioni sindacali dei pensionati i luoghi più idonei per proporre alla cittadinanza punti di assistenza nelle attività di fruizione dei servizi digitali di rete.

-       Resta imprescindibile la necessità di continuare nel lavoro di conoscenza della popolazione anziana e nel coinvolgimento della comunità. Si opererà dunque per un più forte rapporto tra gli Sportelli Sociali dei Sindacati Pensionati ed i servizi sociali situati in città, in particolare con i Servizi Sociali Territoriali le loro articolazioni costituite dai Segretariati Sociali, con i Consigli di Quartiere e con i Punti Comunità. Inoltre, utilizzando i dati dell’indagine conoscitiva, si organizzeranno incontri nei quartieri, per sviluppare un confronto capillare sul fenomeno dell’invecchiamento nella città.

 

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