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Protesta sospende il taglio dei pini marittimi di Iseo

Il nucleo forestale di Iseo, raggiunti gli uffici comunali, ha acquisito una copiosa documentazione

Protesta sospende il taglio dei pini marittimi di Iseo
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Sono lì da più di mezzo secolo a caratterizzare il paesaggio iseano e a regalare ombra ai residenti e ai turisti che vi si siedono poco distanti per godersi lo spettacolo offerto dal lago. Ma salvo dietrofront dell’ultimo momento o nuovi colpi di scena, nelle prossime ore bisognerà dire addio ai pini marittimi del porto Gabriele Rosa di Iseo.

Protesta sospende il taglio dei pini marittimi di Iseo

I sette alberi dovevano essere tagliati martedì mattina, ma una protesta di un folto gruppo di cittadini, esponenti di Legambiente Basso Sebino e di alcuni rappresentanti della minoranza consiliare di Progetto Iseo ha fermato i lavori. Non solo, è stato richiesto l’intervento dei carabinieri forestali affinché venissero verificate tutte le carte e le autorizzazioni relative al taglio degli alberi del lungolago.

Il nucleo forestale di Iseo, raggiunti gli uffici comunali, ha acquisito una copiosa documentazione. Mentre motoseghe e ruspe si sono momentaneamente fermate.

“Abbiamo chiesto al capo cantiere di produrre l’ordine di abbattimento o il certificato di malattia degli alberi, ma non ce l’ha mostrato – ha dichiarato Dario Balotta, presidente del circolo Legambiente Basso Sebino – Per questo abbiamo chiamato i forestali. Se sarà necessario produrremo una controperizia perché questi alberi non sembrano né malati né pericolanti. Il nuovo lungolago doveva essere la “vetrina” di Iseo e invece il restyling si sta rivelando una “Caporetto” per l’Amministrazione comunale”.

A esprimere la propria contrarietà circa il taglio dei pini storici anche la minoranza di Progetto Iseo.

“Si tratta di un bene identitario del paesaggio iseano – hanno evidenziato dall’opposizione -  Ora i pini rischiano di diventare un’altra vittima del progetto di riqualificazione del lungolago. Evidentemente a Palazzo Vantini odiano le piante: già hanno eliminato le palme e spostato i tigli sul lungolago, che avevano resistito per quasi un secolo a intemperie di ogni tipo, sostituendoli con piantine bonsai tagliate a barboncino, ora è il turno dei bellissimi pini marittimi che da più di cinquant’anni fanno da sfondo al paesaggio”.

Dal canto suo l’Amministrazione comunale ha fatto sapere, dispiaciuta, che “la sostituzione dei pini marittimi si è resa indispensabile a causa di interventi eseguiti nel corso degli anni senza tenere conto delle esigenze dell’apparato radicale delle piante, che oggi ne pregiudicano la stabilità complessiva”. Ma con la messa a dimora di nuove essenze, si punta a garantire anche in futuro la peculiarità del luogo.

“Il taglio dei pini marittimi è conseguente all’acquisizione di tutte le relazioni e i pareri necessari – ha dichiarato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Cristian Quetti – Inoltre le piante in oggetto non risultano soggette a vincoli per i quali sia necessario acquisire il parere della Sovrintendenza. A stabilirlo è il DPR 31 del 2017 allegato A al punto A.14 secondo cui la sostituzione di alberi è possibile a patto che le nuove essenze siano della medesima specie oppure autoctone”.

Per quanto riguarda l’iter autorizzativo, sul quale gli accertamenti dei carabinieri forestali sono in corso, a “prendere atto” (dopo due dinieghi) della necessità di rimuovere i pini è stata la Commissione paesaggistica, a seguito delle relazioni integrative ricevute a firma dell’agronomo e della ditta esecutrice dei lavori. Al Comune la Commissione ha prescritto di mettere a dimora nuovi alberi, “che siano sufficientemente alti per ombreggiare il tratto di passeggiata a lago”.

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