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Pronto soccorso chiuso tre giorni per ristrutturazione

Lo ha comunicato l’Asst Franciacorta tramite una nota per evitare che qualcuno si rechi nella struttura dal 13 al 15 dicembre

Pronto soccorso chiuso tre giorni per ristrutturazione
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Chiude per tre giorni il Pronto soccorso dell’ospedale di Iseo. Da martedì 13 a giovedì 15 dicembre compreso l’unità di emergenza del presidio ospedaliero del capoluogo sebino sarà ferma per permettere l’esecuzione di alcuni lavori di ristrutturazione nell’ambito di un più ampio progetto per l’adeguamento antisismico della struttura.

Pronto soccorso chiuso tre giorni per ristrutturazione

A farlo sapere con una nota è stata l’Asst Franciacorta: "A causa dei lavori di ampliamento e ristrutturazione del Pronto Soccorso di Iseo, si rende necessaria la chiusura temporanea". L’azienda sanitaria ha poi chiesto all’Amministrazione comunale non solo di Iseo, ma dell’intero bacino di utenza del basso Sebino, di avvertire la popolazione per evitare che qualcuno, necessitando di assistenza medica urgente, si rechi al Pronto soccorso nei giorni del 13, 14 e 15 dicembre.

Non si tratterà di una chiusura definitiva, come era stato paventato da qualcuno sui social network. Il pronto soccorso iseano continuerà le sue funzioni di accoglienza ed emergenza anche in futuro, ma in quelle date le urgenze bresciane e bergamasche verranno dirottate ai nosocomi di Ome, Chiari, Seriate, Bergamo e Brescia.

I lavori, programmati da tempo, riguardano l'adeguamento sismico del fabbricato al fine "di rendere l’ospedale del lago un punto di riferimento sicuro per cittadini e turisti", come dichiarato dall’Asst Franciacorta. Nella primavera scorsa, il direttore generale Mauro Borrelli aveva previsto investimenti consistenti su Iseo: 980mila per il completamento sismico, 3 milioni e 554mila euro per il potenziamento del Pronto soccorso (con la fornitura di una Tac di ultima generazione) e 3 milioni di euro per spostare la radiologia dal seminterrato, in modo da renderla attigua al Pronto soccorso. Queste opere dovrebbero terminare, da programma, entro il 2024, mentre in programma ci sono anche l’adeguamento antisismico e antincendio dell’ex Convento, tutelato dalla Soprintendenza, su cui saranno investiti 2,5 milioni di euro.

Scongiurata l’ipotesi di un ulteriore ridimensionamento dei servizi offerti dal nosocomio sebino, a tornare nuovamente all’attacco per sensibilizzare enti e politica sulla riapertura del Punto nascite (chiuso dal marzo 2020 non solo per la pandemia, ma perché i bambini nati a Iseo non raggiungevano il numero necessario previsto per legge per tenere aperta la sala parto) sono state le referenti del Comitato Pro ospedale, che aveva raccolto oltre 8mila firme a favore della causa.

"I servizi di base sono centellinati – hanno commentato dal Comitato Pro ospedale Lucia Danesi, Nadia Zatti e Orsolina Ciocchi, attive da marzo 2020 per il Punto nascite, ma già in precedenza per la chiusura dell’Oncologia – Noi continuiamo a lottare sperando in una futura riapertura della sala parto e del reparto di Maternità". Il Comitato ha ricordato anche il ridimensionamento della Pediatria, che non funziona più h24 a causa della "carenza di medici".

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