17esima edizione

Premio "Città di Brescia - Albino de Tavonatti", il termine per le candidature

La consegna dei premi avrà luogo durante una cerimonia pubblica giovedì 22 settembre 2022 alle 16.30 nel Salone Vanvitelliano.

Premio "Città di Brescia - Albino de Tavonatti", il termine per le candidature
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Il premio “Città di Brescia – Albino de Tavonatti” giunge quest’anno alla sua diciassettesima edizione.

Una lunga tradizione

Istituito per volontà della famiglia de Tavonatti e con il concorso del Comune di Brescia, il riconoscimento è destinato a persone singole, associazioni ed organismi del volontariato che si siano distinti in opere e azioni volte alla cura, all’assistenza ed all’integrazione sociale di persone con disabilità.

Tempistiche

Le candidature devono essere indirizzate in carta semplice al Sindaco e devono pervenire all’ufficio protocollo del Comune oppure alla casella di posta servizisociali@pec.comune.brescia.it entro lunedì 6 giugno 2022, in vista della consegna dei premi che avrà luogo durante una cerimonia pubblica giovedì 22 settembre 2022 alle 16.30 nel Salone Vanvitelliano.

Chi può presentare le proposte

Le proposte e le segnalazioni per l’assegnazione del Premio possono essere formulate da enti, Associazioni, Parrocchie, Organizzazioni sindacali, Organi scolastici, componenti della Amministrazione e singoli cittadini. La Commissione, che si occupa di raccogliere e valutare le segnalazioni ed individuare il o i vincitori, è nominata dal Sindaco ed è composta dal Sindaco stesso o da un suo delegato, da un membro della famiglia de Tavonatti, dall’Assessore ai Servizi Sociali, dai giornalisti della stampa locale, da un rappresentante del Vescovo di Brescia, dal Presidente della Commissione Servizi alla Persona e dal Presidente del Consiglio Comunale. Ai vincitori saranno consegnati una pergamena che riporta le generalità del beneficiario e la motivazione che ha determinato il riconoscimento ed un premio in denaro dell’importo di 3mila euro, che può essere suddiviso in due o più beneficiari, oltre ad un “Grosso” d’argento (riproduzione della moneta coniata a Brescia tra il 1250 e il 1332).

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