Piazza Guido Boni abbandonata a se stessa, l'intervento del Codacons
Il Codacons scrive al sindaco Del Bono.

Situazione paradossale in città dove una tra le piazze più belle non è mai presa in considerazione a dovere dall'Amministrazione. Poco appetibile e attrattiva, vuota in termini di negozi, di persone e di iniziative: così la descrivono i commercianti della zona.
Cosa sta accadendo, il racconto in una nota stampa del Codacons
Un piccolo gioiellino architettonico, incastonato tra il centro storico di Brescia e il perimetro delle mura venete, condannato da anni a una desertificazione senza soluzioni. In quello che fu il bar Molly, che qualche anno fa decise di «navigare» sui lidi più trafficati di via San Faustino, restano solo fogli di giornale a coprire le lunghe vetrate (eccezionalmente tolte nei giorni della 1000 Miglia per ospitare la mostra fotografica sulla Ducati). Sulle vetrine dell’ex enoteca Vino Trino, il cartello «Affitto» sta ingiallendo, perdendo il suo colore originale; negli spazi del caffè ristorante Guillaume restano ancora gli arredi a ricordo di quel che fu ma che nessuno, almeno finora, sembra abbia voglia (o il coraggio) di fare tornare a risplendere. A resistere sono solo gli uffici amministrativi dell’Università degli Studi di Brescia, «da cui non c’è alcun viavai di studenti» e il negozio di scarpe artigianali «Leise», dagli orari chic tanto quanto le sue creazioni: nella prima metà della settimana solo su appuntamento e nella seconda metà a porte aperte. Domenica chiusi. Inoltre vi è il fenomeno della criminalità in forte ascesa nella piazza e nelle zone strettamente limitrofi.
L'intervento del Codacons
Il Codacons scrive alla sindaco Del Bono perché provveda, congiuntamente all'amministrazione, a riqualificare l'area e a garantire la massima sicurezza anche a tutela dell'interesse al commercio e alla salute dei cittadini.