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Peste suina e allentamento delle restrizioni per il futuro delle imprese suinicole

Cavagnini: "Sarà un passo importante, atteso da tempo"

Peste suina e allentamento delle restrizioni per il futuro delle imprese suinicole

Peste suina e allentamento delle restrizioni per il futuro delle imprese suinicole.

Il punto sulla peste suina

Secondo Alberto Cavagnini di Coldiretti Brescia:

“Sarà un passo importante, atteso da tempo e ottenuto grazie agli sforzi degli allevatori”.

 

“L’allentamento delle restrizioni rappresenterebbe una misura chiave per il futuro degli allevamenti suinicoli che al momento si trovano nelle aree soggette alle limitazioni”.

È quanto afferma Coldiretti Brescia sulla base dei dati del bollettino nazionale, accogliendo positivamente le parole dell’assessore Beduschi che ha reso noto come il prossimo 17 settembre, il Commissario straordinario per la Peste Suina Africana Giovanni Filippini presenterà alla Commissione europea la richiesta di riduzione delle zone di restrizione in Lombardia.

“Un primo passo importante”

Si tratta di una misura attesa soprattutto per le province di Pavia, Milano e Lodi, ma importante per tutti i suinicoltori lombardi – sottolinea Coldiretti Brescia – al fine di restituire un orizzonte di prospettiva agli allevatori, che sul piano produttivo e commerciale continuano a subire le conseguenze della crisi provocata dalla diffusione del virus della PSA. Un’emergenza innescata dalla diffusione incontrollata della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, che rappresenta il principale vettore di diffusione della malattia, di fronte alla quale i suinicoltori hanno ulteriormente incrementato i livelli di biosicurezza aziendale nel tentativo di difendere i propri animali.

 

“Sarà un passo importante,  ottenuto anche grazie agli enormi sforzi computi dagli allevatori, in primis dall’innalzamento delle barriere di biosicurezza che dovranno restare alte al fine di scongiurare recrudescenze – conclude Alberto Cavagnini suinicoltore e vicepresidente di Coldiretti Brescia – il mondo agricolo ha fatto la sua parte, adesso è indispensabile lavorare sulla fauna selvatica e riacquisire le possibilità alle esportazioni che sono indispensabili per la sopravvivenza del settore agroalimentare e quindi agricolo”.