Pirellone

Peste Suina Africana: da Regione 85mila euro nel Bresciano

Beduschi: "Diamo ulteriore sostegno alle azioni di contenimento del cinghiale, come previsto dall’Ordinanza del presidente Fontana che, tra l’altro, dispone che queste attività possano essere realizzate dalle Polizie, anche avvalendosi di operatori e ditte specializzate"

Peste Suina Africana: da Regione 85mila euro nel Bresciano
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Peste Suina Africana: da Regione 85mila euro nel Bresciano.

Nel Bresciano in arrivo risorse per il controllo della Peste Suina Africana

Nuove risorse arrivano direttamente dal Pirellone: la Giunta regionale, infatti, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Forste Alessandro Beduschi, ha stanziato 600mila euro da destinare alla Polizia provinciali. Risorse che queste ultime utilizzeranno per le attività di controllo del cinghiale e per contenere la diffusione della PSa-Peste Suina Africana.

 

“Con la delibera approvata oggi (giovedì 31 ottobre 2024 ndr) - commenta l’assessore Beduschi - diamo ulteriore sostegno alle azioni di contenimento del cinghiale, come previsto dall’Ordinanza del presidente Fontana che, tra l’altro, dispone che queste attività possano essere realizzate dalle Polizie, anche avvalendosi di operatori e ditte specializzate".

 

L’importo complessivo di 600.000 euro, distribuito sul biennio 2025-2026, prevede 80.000 euro di quota fissa per ciascuna provincia, una quota di 260.000 euro suddivisa in proporzione al numero di cinghiali abbattuti in controllo dalle Polizie provinciali nel 2023 e ulteriori 260.000 euro in proporzione al numero di suini allevati nei rispettivi territori provinciali. In base a questi criteri, le province con i contributi maggiori sono Pavia (137.500 euro), Brescia (85.000), Mantova (75.500), Cremona (74.500), Como (68.300) e Bergamo (48.000).

 

Gli strumenti messi in campo

"Tutti gli strumenti messi in campo in accordo con il Commissario straordinario Giovanni Filippini – prosegue Beduschi - danno un ulteriore impulso alla lotta contro la PSA. Tra questi, proprio l'abbattimento dei cinghiali selvatici, il rafforzamento delle barriere stradali e autostradali, la sorveglianza epidemiologica sui suini domestici, la diagnosi precoce e la biosicurezza degli stabilimenti e degli allevamenti”.

"In vista dell’inverno - conclude - quando gli effetti del virus storicamente si depotenziano, sarà cruciale potenziare ancora di più tutte queste azioni, assieme alla ricerca attiva delle carcasse di cinghiale, per tenere sotto controllo l’andamento dell’epidemia".

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