Patto Bresciano di Fraternità Interreligiosa: l'appuntamento di preghiera per invocare la pace
Appuntamento venerdì 27 ottobre
Patto Bresciano di Fraternità Interreligiosa: l'appuntamento di preghiera per invocare la pace.
Patto Bresciano di Fraternità Interreligiosa
Le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) provinciali accolgono l'invito di Papa Francesco a pregare e digiunare perché si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco in tutti i conflitti e si inizia a costruire una pace giusta. Per questo l’associazione rilancia la proposta del Patto Bresciano di Fraternità Interreligiosa, cui le Acli provinciali fanno parte, invitando a partecipare al momento di preghiera per la pace di venerdì 27 ottobre.
“In quest'ora buia del mondo è necessario intensificare ogni sforzo per promuovere la pace, attraverso manifestazioni, incontri di approfondimento, appelli e stimoli alla politica, attività di corretta informazione, sensibilizzazione delle coscienze – precisa il presidente delle Acli Provinciali Pierangelo Milesi - Crediamo però che la pace sia possibile se concepita dentro la dimensione del dono. Che va accolto e custodito con cura e passione: perciò invitiamo tutte le donne e gli uomini di buona volontà ad aderire alla giornata di digiuno e preghiera del 27 ottobre”.
Quando e come
L'appuntamento, indetto dal Patto Bresciano di Fraternità Interreligiosa (al quale aderiscono anche le Acli provinciali), è dalle 18.30-19.30 al convento dei Francescani, in via Francesco d'Assisi a Brescia per una preghiera condivisa, tra religioni diverse.
“Le Acli, nel condannare ogni atrocità, ogni forma di violenza, di terrorismo, di rappresaglia e di guerra, chiedono ancora con forza che si cessino le ostilità belliche, nel rispetto del diritto internazionale per permettere la ripresa della mediazione politica e del dialogo - prosegue il nostro presidente – Solo così si potrà ottenere la liberazione degli ostaggi e la necessaria assistenza umanitaria a milioni di persone, tra cui donne e bambini, che sono a rischio di vita. Noi scegliamo la parte delle vittime, da ogni parte siano. Sono loro il punto di partenza dal quale possiamo superare la spirale di morte che viviamo con dolore in Israele e Palestina”.