"Patto Bresciano di fraternità interreligiosa": bilancio e rilancio
Le associazioni che nel 2017 lo hanno promosso si sono ritrovate per ribadire il loro impegno
Patto Bresciano di fraternità interreligiosa, il ritrovo per parlare del bilancio e del suo rilancio.
Patto Bresciano di fraternità interreligiosa
Le associazioni che nel 2017 lo hanno promosso si sono ritrovate per ribadire il loro impegno. Nel quinto anniversario della prima sottoscrizione, le realtà che lo hanno promosso si sono ritrovate per rinnovare la loro adesione al “Patto di Fraternità interreligiosa”. Un atto formale, solenne, per il quale i rappresentanti delle tante realtà firmatarie del Patto, assieme ai maggiori esponenti delle comunità Sikh, Islamica e Cristiano cattolica bresciane, si sono dati appuntamento nel tempio Sikh di via Industriale, nella zona sud della città. Erano presenti anche alcuni delegati del Consiglio comunale cittadino e il prorettore dell’Università degli Studi, accolti dal presidente del Patto, Giorgio Zubani.
Bilancio e rilancio
Dopo il riepilogo delle attività svolte nel corso dell’anno – fra le quali una raccolta fondi nel mese di marzo in favore delle popolazioni ucraina e siriana, la festa Muridi a Montichiari nel mese di giugno, la proiezione e discussione del docufilm “Duster” (la Costituzione italiana riletta da un gruppo di detenuti di religione islamica) nei comuni di Marcheno, Vobarno e Calcinato – è stata data lettura del testo del Patto poi sottoscritto da tutti i presenti, gesto suggellato dalla piantumazione di un albero d’ulivo.
La storia del “Patto”
Tenendo fede all’impegno che lega i firmatari del Patto a vivere momenti di incontro e di approfondimento fra le diverse comunità, è seguita poi la presentazione del libro “Minareti”, scritto dal professore e pro-rettore dell’ Università degli studi di Brescia Carlo Alberto Romano e tradotto da Omar Ajam, un testo sulla storia del patto di fratellanza e sulle diverse esperienze che ne sono seguite.
Il matrimonio e le sfide della modernità
A chiusura dell’incontro si è riflettuto sul valore dell’istituto matrimoniale attraverso il contributo di tre giovani coppie – una cattolica, una sikh ed una islamica, la sola delle tre che contempla la possibilità del divorzio – dal quale, nonostante le differenti appartenenze religiose, sono emerse numerose affinità sull’importanza della coerenza dei comportamenti quotidiani nel rispetto alla fede professata.