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Palazzo Martinengo Colleoni, conclusi i lavori di conservazione

Il Palazzo è ora pronto ad accogliere la ricca programmazione prevista per il 2023

Palazzo Martinengo Colleoni, conclusi i lavori di conservazione
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Palazzo Martinengo Colleoni, sono stati conclusi i lavori di conservazione.

Palazzo Martinengo Colleoni

Brescia Infrastrutture ha concluso i lavori di conservazione, restauro e valorizzazione delle facciate esterne e del cortile interno del Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, situato all’angolo sudorientale dell’incrocio fra Via Moretto e Corso Cavour, dove le vie si dilatano a formare la Piazzetta dedicata a Sant’Alessandro. Il progetto, che ha previsto interventi strettamente conservativi e di restauro, è da inquadrarsi in un complesso di opere e manifestazioni che il Comune di Brescia, attraverso la Società partecipata Brescia Infrastrutture, intende realizzare nell’ambito delle iniziative a carattere culturale per “Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023”.

Autorizzazione del progetto

Il progetto è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con parere rilasciato il 15.03.2022 con prot. n. 0005231. Gli obiettivi raggiunti sono risultati fondamentalmente due: uno di carattere strettamente conservativo, che ha inteso perseguire il mantenimento delle migliori condizioni fisiche possibili del complesso architettonico e storico; e un secondo, non meno importante, volto alla valorizzazione del palazzo, perché continuasse a costituire un centro di riferimento per la cultura e per l’arte. Sotto il profilo conservativo, l’intervento, che ha riguardato le sole superfici delle facciate esterne e delle facciate dei cortili, ha puntato a limitare il degrado progressivo subito dalle stesse.

Profilo della valorizzazione

Sotto il profilo della valorizzazione, poiché il palazzo costituisce una dimora nobiliare di eccezionale rilievo architettonico, artistico e storico e per la sua funzione pubblica bene accessibile a tutti, e quindi diffusore e generatore di cultura, l’intervento è stato teso a recuperare, attraverso un restauro attento alla conservazione di ogni preesistenza, tutti gli elementi che filologicamente potessero essere ricuciti e riproposti, ai fini della restituzione di un’immagine quanto più possibile vicina a quella voluta dall’architetto Alfonso Torreggiani quando completò l’opera. Tutto ciò senza cancellare le tracce di un processo evolutivo che non ha lasciato solo segni negativi. Le operazioni di conservazione si sono articolate in un insieme di lavorazioni non invasive che sono state eseguite su intonaci e materiali lapidei.

Relativamente alla finitura superficiale delle facciate, sono state applicate, sugli intonaci risanati e consolidati a calce, intonazioni cromatiche chiare neutre, stese in velature semitrasparenti, applicate in più riprese, allo scopo di ottenere superfici caratterizzate dalla morbidezza, luminosità e trasparenza. Per le facciate del corpo principale del palazzo, è stato adottato un tono cromatico scelto di comune accordo con la Soprintendenza. L’intervento sulle facciate è stato concluso con l’installazione di un impianto per l’allontanamento dei volatili che è stato installato sugli aggetti maggiori per quanto possibile non visibile. Nelle opere di conservazione delle facciate è stata ricompresa una accurata manutenzione della rete di raccolta delle acque pluviali, in modo da eliminare umidità e inestetismi dovuti alle infiltrazioni derivate da elementi danneggiati quali pluviali incassati nella muratura in modo non corretto.

L’intervento complessivo ha previsto anche il restauro dei serramenti lignei del complesso e una manutenzione straordinaria delle inferriate presenti soprattutto al piano terreno. Sono state recuperate e sottoposte ad intervento conservativo tutte le ante d’oscuro, per le quali sono state previste riparazioni delle parti lignee e metalliche. Trattamento analogo è stato adottato per alcuni serramenti vetrati. Nell’ambito delle opere sono stati inoltre realizzati serramenti nuovi in luogo di quelli che non si è potuto riparare.

Costo dell'opera

A svolgere i lavori di restauro è stata la ditta SP.A.M Srl di Artogne . I lavori sono stati diretti dall’arch. Flavio Cassarino. Importo lavori a base d’asta: 829.073,45 euro; costo complessivo dell’intervento: 971.016,21 euro.

Ulteriori lavori

Inoltre, Brescia infrastrutture terminerà entro la metà di gennaio anche i lavori di consolidamento strutturale e restauro parziale del piano primo della porzione denominata “Manica Lunga” del Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, nonché del rifacimento e adeguamento dell’impianto elettrico dell’intero palazzo.

Anche in questo caso gli interventi su murature esterne ed interne e solai, hanno consentito di recuperare parzialmente il complesso e adibirlo a nuove funzioni coerenti con il prestigioso contenitore e il contesto storico ove è collocato. Le strutture portanti quali travetti e assito in legno sono stati mantenuti e rinforzati con l'impiego esclusivo di materiali tradizionali e mediante tecniche di consolidamento compatibili con la conservazione degli elementi esistenti.

Per la distribuzione interna dei locali si è ricorso a modeste opere di demolizione delle tramezzature interne in laterizio per ampliamento e miglior utilizzo di alcune stanze con la creazione di nuovo blocco bagni in lato est ed opere di abbattimento delle barriere architettoniche.

A completamento degli interventi, sono state eseguite delle opere di adeguamento dell’impianto elettrico non solo della “Manica lunga” ma della totalità del Palazzo per adeguamento alle normative attualmente vigenti.

Importo lavori a base d’asta: 455.716,66 euro e  costo complessivo dell’intervento: 561.093,20 euro. A svolgere i lavori di consolidamento della “Manica Lunga” è stata la ditta Società Generali Costruzioni S.r.l. di Toscolano Maderno . I lavori sono stati diretti dalla società SAV Ingegneria snc.

Il Palazzo è ora pronto ad accogliere la ricca programmazione prevista per il 2023, un calendario di attività ed eventi che vedranno protagonisti sia le associazioni e i soggetti che costituiscono il cuore pulsante di MO.CA sia le molte realtà esterne che in questo centro culturale possono trovare ospitalità temporanea per i loro progetti. Un luogo pulsante di creatività e cultura aperto alla città e ai turisti.

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