Palazzolo sull'Oglio

Nozze di ferro per Giovanni e Cornelia

I due palazzolesi si sono sposati nel lontano 1952, lo stesso anno in cui fu incoronata la Regina Elisabetta II nel Regno Unito

Nozze di ferro per Giovanni e Cornelia
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Nozze di ferro per Giovanni e Cornelia

La loro è la prova più sincera e autentica che l’amore, quando è forte, dura nel tempo. Nel caso specifico ben 70 anni: nozze di ferro festeggiate a Palazzolo domenica, dove i coniugi Giovanni Giovanessi e Cornelia Galli hanno celebrato coi propri cari, nella loro abitazione, questo traguardo straordinario, che in pochi possono vantare, specialmente se trascorsi finora in ottimo stato di salute. Un momento speciale non solo per i due festeggiati, bensì anche per i figli e il nipote Luca Bordoni (insegnante e giornalista), che vede nei nonni due punti di riferimento molto importanti.

La storia

«Gianni», così è chiamato dagli amici e parenti, nacque nel 1928 a Colombaro di Corte Franca e a soli due anni, a causa della morte prematura del padre, si trasferì a Palazzolo (alla Riva, quartiere storico della città) con la madre e i fratelli. Qui, all'età di ventun'anni conobbe Cornelia, all'epoca sedicenne (classe 1933) che viveva in piazza.

Dopo due anni di fidanzamento i due convolarono a nozze nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, proprio in riva al fiume, nel cuore diPalazzolo. Era il 24 aprile 1952. Il presidente della Repubblica era Luigi Einaudi (il primo eletto dal Parlamento repubblicano) e presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, mentre solo due mesi prima la Regina Elisabetta II aveva assunto il ruolo di sovrana del Regno Unito.

Dalla loro unione nacquero due figli: Roberto nel 1954 e Rosanna nel 1961.

Il lavoro di Giovanessi

Nel corso della carriera lavorativa, dopo un inizio come meccanico di moto da corsa alla mitica Moto Sterzi, Giovanessi girò il mondo per conto di aziende tessili, mentre la moglie curava la famiglia aPalazzolo.

Testimone del Secolo breve

Negli ultimi anni, «Gianni» è attivo nella trasmissione della memoria storica della città dell'Ovest bresciano, sia raccontando il periodo della guerra nelle scuole, sia partecipando in particolar modo alle celebrazioni della Giornata della Memoria per ricordare il fratello Francesco, uno degli otto militari palazzolesi che, rifiutandosi di aderire alla Rsi (Repubblica sociale italiana con capitale a Salò) dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, fu internato dai nazisti in un lager tedesco, Sandbostel, dove morì nel gennaio 1944.

«Gianni» ha raccontato con passione e, ovviamente profonda commozione, questa storia in più di un’occasione, lui che ha vissuto una delle pagine più drammatiche del ‘900. E a distanza di 75anni lui e la moglie hanno affrontato e superato anche la pandemia da Covid, che purtroppo a Palazzolo (come in tanti altri Comuni bresciani e bergamaschi) ha colpito soprattutto la popolazione anziana.

Giovanessi, inoltre, è tra i protagonisti de «Il tempo ritrovato», una raccolta di ricordi e di testimonianze di anziani, con più di 85 anni, sulle dinamiche famigliari e sociali che hanno caratterizzato il Secolo Breve (termine usato dallo storico Eric Hobsbawm) palazzolese. Il libro, scritto da Margherita Ruggieri e dall’ex bibliotecario Francesco Piva, è anche il primo tassello di quell’Archivio della memoria voluto fortemente dall’Associazione Pensionati diPalazzolo, guidata dal presidente Aldo Micheloni.

Simone Bracchi

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