Nella crisi del Gruppo Alco si inserisce Conad
La catena sarebbe pronta a rilevare una ventina di supermercati a marchio Despar.
La sollecitazione all’avvio degli ammortizzatori sociali e il punto sulle trattative di cessione, con l'ufficializzazione dell'interesse di Conad. Questi gli argomenti al centro dell’ennesimo vertice in Prefettura sulla crisi del Gruppo Alco.
Nella crisi del Gruppo Alco si inserisce Conad
L’incontro si è svolto mercoledì 21 aprile, alla presenza del vice prefetto Stefano Simeone; per l’azienda hanno partecipato il consulente del lavoro Sergio Faini e l’amministratore delegato Giuseppe Conter; per le organizzazioni sindacali, oltre alle categorie Filcams, Fisascat e Uiltucs, sono intervenuti i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil di Brescia e una rappresentanza di delegati e delegate. All’inizio della riunione il vice prefetto Simeone ha chiesto ai rappresentanti del Gruppo un aggiornamento rispetto ai contenuti del vertice precedente. L’amministratore delegato ha confermato l’interesse ufficiale del Gruppo Conad a rilevare una parte dei negozi delle società (una ventina), con i lavoratori che operano all’interno dei punti vendita oggetto dell’eventuale passaggio. Conter ha rimarcato la difficoltà del momento, ma ha altresì confermato che ci sono degli interessamenti anche da parte di altre società, che ad oggi però non si sono tramutati in offerte vere e proprie. Sulle trattative di vendita e cessione, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato che esse dovranno essere valutate in sedi specifiche, a fronte delle richieste di concordato presentate da due delle tre società che compongono il gruppo (la richiesta della terza società, la Gestione Centri Commerciali, è attesa in settimana). L’interesse di Conad riguarda solo una parte dei negozi del Gruppo, nello specifico una ventina di punti vendita, e potrebbe significare, per circa la metà dei dipendenti, la possibilità di mantenere il proprio posto di lavoro. All’asta competitiva potrebbero però partecipare anche altre società della Grande distribuzione, e alcune hanno già avuto dei contatti con la proprietà, senza però formalizzare un’offerta. La preoccupazione delle organizzazioni sindacali è che a pagare il prezzo più alto siano i cash & carry, appartenendo al settore più in difficoltà a causa della prolungata chiusura di bar e ristoranti legata alla pandemia.
"Urge l’attivazione degli ammortizzatori sociali"
E’ prioritario in questo momento, secondo i sindacati, procedere con l’avvio degli ammortizzatori sociali e nello specifico della Cassa integrazione straordinaria che dovrebbe avere efficacia retroattiva, dalla chiusura dei punti vendita. "Data la situazione dei ritardi nei pagamenti degli stipendi, e dell’impossibilità di pagare le spettanze arretrate nel contesto di procedura concorsuale, abbiamo intimato all’azienda di procedere con urgenza e di non perdere ulteriore tempo nello svolgimento delle pratiche per la Cigs - hanno precisato in un comunicato congiunto sottoscritto anche dalle segreterie regionali Luca Di Natale (Filcams Cgil), Paolo Tempini (Fisascat Cisl) e Angelo Albanese e Laura Marini (Uiltucs Uil) - Non riteniamo ammissibili, nella situazione data, ritardi di alcun genere, visto e considerato che le lavoratrici e i lavoratori stanno patendo già da diverso tempo una situazione di grave mancanza di reddito e di sostentamento per le loro famiglie".
Le richieste della Prefettura
Il vice prefetto, accogliendo l’invito delle organizzazioni sindacali alla velocizzazione dei tempi, si è reso disponibile, per quello che è nelle specifiche della Prefettura, di farsi parte attiva anche con il Tribunale di Brescia per l’autorizzazione alla presentazione delle pratiche per la Cigs. Simeone ha inoltre sollecitato i rappresentanti del Gruppo a fornire dati aziendali precisi e puntuali relativi agli organici e ai punti vendita, compresi quelli ceduti: informazioni che serviranno alla composizione della richiesta degli ammortizzatori sociali. La Prefettura ha ribadito l’importanza della trasparenza e della correttezza delle informazioni, auspicando puntualità sulle notizie che riguardano così tante lavoratrici e lavoratori, in buona parte residenti in provincia di Brescia.