La classifica

Negozi sotto casa, Brescia si colloca al 59esimo posto

Solo il 35,2% dei residenti può fare la spesa a piedi

Negozi sotto casa, Brescia si colloca al 59esimo posto
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La comodità di avere un negozio di alimentari sotto casa e raggiungerlo a piedi a Brescia si può ancora fare anche se non spesso.

Negozi sotto casa: dove si colloca Brescia

Questo quanto emerge dal progetto Urban Plus 15 elaborato dal Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne in collaborazione con IlSole24Ore. In questo senso la provincia di Brescia si colloca al 59esimo posto su 107 province: solo il 35,2% dei residenti può fare la spesa a piedi.

Entrando più nel dettaglio Per quanto attiene alla grande distribuzione organizzata Brescia si colloca al 40esimo posto tra le province con una percentuale del 58,6% cioè 106 unità ovvero 17,7 ogni 10 chilometri quadrati.

Per quanto riguarda invece il piccolo commercio al dettaglio Brescia si posiziona al 64esimo posto con una percentuale del 47,3% con 217 unità ovvero 24 ogni 10 chilometri quadrati.

La classifica generale

Risulta Torino la città con la quota maggiore di residenti (80,8%) servita da almeno un supermercato entro 15 minuti, seguita da Milano (75,9%), Pescara (75,5%) e Livorno (71%). Come riportato dal nostro portale nazionale NewsPrima  per quanto riguarda la capillarità della grande distribuzione organizzata (Gdo) come ipermercati, supermercati, discount e minimarket o di negozi al dettaglio (panifici, macellerie, pescherie, fruttivendoli), tra le province al primo posto spicca Barletta-Andria-Trani. Sul podio anche Bari e Cagliari, seguite da Napoli, Foggia e Taranto: in tutti i casi il 60% dei cittadini riesce a raggiungere il negozio di alimentari in pochi minuti.

Città 15 minuti

Uscendo dal centro, l'area extraurbana di Cagliari risulta l'hinterland con la migliore accessibilità di un punto della Gdo: 62,5%. Al contrario le periferie di Torino e Milano scivolano in basso rispettivamente con il 52% e il 41% degli abitanti serviti.

I territori meno serviti, invece, sono quelli di Belluno, Rieti, Udine e Treviso, dove la prossimità viene garantita a meno di un cittadino su quattro.

In generale L'accessibilità a negozi e servizi di prima necessità dipende inoltre dalla grandezza del Comune. Nelle città metropolitane la quota di cittadini che lamenta difficoltà si attesta al 43% mentre nei Comuni al sotto dei 2mila abitanti sale fino 68,6%.

E gli altri servizi?

Come evidenzia un'indagine Istat, oltre 3 famiglie su 10 faticano a raggiungere le caserme di Polizia e Carabinieri, con un picco in Campania (41%). Rispetto al 2022, aumenta inoltre la quota di chi dichiara difficoltà a rivolgersi agli uffici comunali con una tendenza maggiore a Roma e nel resto del Lazio. La capillarità emerge al contrario per quanto concerne le farmacie con un incremento sensibile dei presidi, in particolare nei centri metropolitani. In media solo il 13% degli italiani evidenzia ostacoli a trovare un punto di croce verde con un dato leggermente superiore in Valle d'Aosta, Campania e Calabria.

Cresce il numero di famiglie in difficoltà a raggiungere il pronto soccorso. Rispetto al 2023, la mancata prossimità del servizio sanitario d’emergenza risulta in aumento di 1,6 punti percentuali. A differenza del dato sui supermercati, qui emerge la discrepanza tra Nord e Sud: nel Mezzogiorno e sulle Isole si concentrano le percentuali più elevate.

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