"Narrazioni", l’arte di Benedettini in mostra
L'esibizione raccogli i dipinti di un decennio

Accolta tra le mura della suggestiva villa Calini Morando a Lograto oggi alle 17, si inaugura la personale dell’artista di Quinzano Sergio Benedettini: "Narrazioni".
In mostra la produzione degli ultimi dieci anni
L’artista di fama internazionale, propone un percorso nella sua produzione degli ultimi dieci anni che spazia tra il mondo dei palloncini e delle vele, dei tessuti e dei musicanti, dei cavallini e delle giostre, delle maschere veneziane e delle architetture, dei drappeggi e degli ombrelli. Sempre con una personalissima tecnica fatta di colature e di misteriose prospettive per guidarci in un mondo di mezzo sospeso tra verità e sogno, tra classicità e astratte visioni-ricordo dei boschi dell’infanzia. Alle colature, Benedettini associa molteplici reazioni tra sostanze incompatibili. Reazioni volute che gli garantiscono esiti imprevedibili che rappresentano ulteriori spunti di lavoro sul quadro stesso. Componente ineludibile di ogni sua creazione. Una cifra inconfondibile che accompagna lo spettatore ad un linguaggio poetico e lieve fatto di stratificazioni, colori brillanti tra i meandri della sua personale visione onirica. Benedettini classe 1954, laureato all’accademia di Brera, ha sempre coniugato un’intensa attività pittorica d’artista con l’insegnamento in diverse sedi della scuola primaria di secondo grado . E’ ricordato come docente che faceva sperimentare agli alunni. In contemporanea ha portato avanti un’intensa attività espositiva e le sue opere sono presenti in collezioni nazionali ed internazionali. Il suo genio creativo gli ha permesso di vincere numerosi premi in concorsi di prestigio.
"Ho iniziato a fare i primi disegni a 5 anni – racconta – ero nel negozio di mio padre quando, mentre stavo disegnando, lo ricordo come fosse ieri, entra un professore. Incuteva terrore. Prende la stilo un cartoncino bianco e mi fa vedere un viale di cipressi. Sono rimasto folgorato. Quando è andato via ho chiesto a mio padre un cartoncino bianco. Lui risponde qui non abbiamo stilo ma una biro, se vuoi puoi prendere la scatola delle scarpe se la giri è bianca".
Questa la sua prima esperienza con il disegno.
"Il giorno dopo il professore ritorna e vede il lavoro che ho fatto e chiede a mio padre se l’avesse fatto lui. Così giorno, dopo giorno per un mese e mezzo sono andato avanti a copiare quello che lui mi faceva vedere".
Poi l’uomo scompare finché un giorno
"Ero a fare il militare a Brescia nell’ ospedale militare, mi chiamano in parlatorio, non aspettavo nessuno e mi trovo lui. La mia prima mostra l’avevo fatta a 18 anni, lui aveva visto le mie opere ed era venuto dopo 14 anni per complimentarsi con me. E da lì è nato tutto".
Dal liceo all’accademia.
"Ho sempre lavorato, non sono mai stato soddisfatto – ammette – vedo colleghi che sono orgogliosi e fieri dei loro lavori, li invidio. Quando la coscienza prevale sull’incoscienza ti mette dei freni. Quando sei incosciente ti esibisci, non consapevole del rischio a cui potresti andare incontro. Più cresci, più consideri tutto".
Il segreto? Il lavoro costate e quel tormento interiore che tutto muove.
La mostra seguirà i seguenti orari di apertura: venerdì 19-22; sabato, domenica e 1° maggio 15-22.