Lutto per la scomparsa di Piero Angela, nel 2017 fu insignito del Premio Vittoriale
Nel 2017 il presidente del Vittoriale degli Italiani consegnò nelle sue mani la statua di Mimmo Paladino.
L'Italia intera in lutto per la scomparsa di Piero Angela.
di Veronica Crescente
La scomparsa
Il noto divulgatore è scomparso questa mattina (sabato 13 agosto 2022) all'età di 93 anni. A comunicarlo il figlio Alberto Angela con un post pubblicato su Facebook.
Il premio Vittoriale 2017 fu consegnato ufficialmente sabato 2 dicembre a Piero Angela, Oggi la bandiera del Vittoriale degli Italiani, in segno di lutto, è a mezz'asta.
Riflessioni su Gabriele d'Annunzio...
Il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri donò al più grande divulgatore scientifico italiano l’opera di Mimmo Paladino, una riproduzione del cavallo blu che domina l’anfiteatro dannunziano, sottolineando la semplicità con la quale ha osato divulgare al grande pubblico le questioni più complesse della scienza, della storia e del sapere. Talento che Angela ha dato prova, ancora una volta, di possedere al massimo livello accompagnando un affascinato pubblico di fruitori, in un viaggio alla scoperta di D’Annunzio e dell’uomo in generale, che ha fatto tappa nei campi della scienza, dell’erotismo e della comunicazione:
«Ho pensato a quanto io sia diverso da D’Annunzio, lui così trionfalista, monumentale e trasgressivo, io così defilato e per nulla avvezzo all’apparire. Ricordo che a scuola – aveva spiegato – lo trovavo un personaggio troppo sopra alle righe, ora riesco a vedere in lui un precursore dello star system».
Angela, nell'occasione, aveva sottolineato come il mito D’Annunzio sia nato proprio grazie alla sua capacità di farsi pubblicità, di promuoversi, di apparire, di stupire, suscitando quell’interesse, anche emotivo, che è alla base del fare notizia, e confermato dalle parole del Vate il quale diceva di se:
«Io modesto? È il solo difetto che mi onoro di non avere».
Non sono mancate le riflessioni sull’erotismo che ha caratterizzato la vita dell’uomo D’Annunzio:
«Ho cercato di dare risposta all’esigenza, molto forte nel Vate ma non solo, di passare così frequentemente da una donna all’altra e – aveva spiegato Angela – l’ho trovata in quella che un biologo definì, riferendosi alla gallina, “la strategia di un uovo per produrre un altro uovo”, l’umanità si caratterizza come una marea di uova che si riproducono, questo è lo scopo che siamo chiamati a realizzare come uomini per garantire la continuità del genere umano. Per far questo la natura ha dato all’uomo il piacere».
...e sull'attualità
E poi riflessioni sul problema del calo delle nascite e sulle ripercussioni che questo avrà in futuro, tema che ha permesso di parlare del figlio Alberto:
«Con mia moglie – dichiarò Angela – abbiamo sempre voluto investire in cultura, niente auto, gioielli, pellicce. A nostro figlio abbiamo voluto trasmettere il senso del dovere; in gioventù ha fatto poche vacanze ma ha studiato molto e ora si trova con una ricchezza intellettuale davvero più importante di quella materiale».
Secondo il noto divulgatore oggi quello che manca nelle scuole è una finestra sull’attualità, ma anche un metodo per insegnare la scienza (il metodo, l’etica) più che le materie scientifiche, considerandola uno strumento indispensabile per imparare a ragionare, in una società che rende gli uomini profondamente irrazionali laddove dovrebbero usare la ragione, come già sottolineava lo stesso D’Annunzio con queste parole:
«La nostra vita è un’opera magica che sfugge al riflesso della ragione e tanto più è ricca, quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l’ordine delle leggi apparenti».
Una mancanza, quella rinvenuta nel settore scuola che si riallaccia a quell’altra mancanza di intelligenza di sistema che Angela vedeva nel nostro Paese:
«In Italia – aveva dichiarato – non mancano le persone intelligenti ma l’intelligenza di sistema, cioè la capacità di organizzare in maniera opportuna queste forze individuali all’interno del sistema».
Ad Angela, in quell'occasione, fu inoltre consegnato un prezioso volume dell’Enciclopedia Treccani dedicato al Vittoriale, recante un testo di cinquanta pagine di Giordano Bruno Guerri con foto di Aurelio Amendola.
Il premio
Istituito nel 2011, è stato finora assegnato a Ermanno Olmi, Paolo Conte, Umberto Veronesi, Giorgio Albertazzi, Alberto Arbasino, Ida Magli, Riccardo Muti, Piero Angela, Samantha Cristoforetti, Marco Bellocchio.