Regione Lombardia

Lo spiedo bresciano è salvo, approvato il progetto di legge

Massardi: "Lo spiedo bresciano, come gli altri piatti tipici delle province lombarde, è una tradizione millenaria, un valore aggiunto che non può essere cancellato.”.

Lo spiedo bresciano è salvo, approvato il progetto di legge
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È stato approvato questa mattina nell’Aula consiliare di Regione Lombardia il progetto di legge per la valorizzazione dei piatti tipici lombardi a base di selvaggina.

Commenti e reazioni

In merito è intervenuto il Consigliere regionale e vicecapogruppo della Lega Floriano Massardi, promotore della proposta di legge.

 

“Oggi è un grande giorno per la valorizzazione della cultura gastronomica lombarda volta alla preservazione delle tradizioni e delle identità dei nostri territori, anche in chiave di rilancio turistico della nostra Regione. Sono molto soddisfatto dell’esito positivo di questo importante progetto che ha impegnato la Commissione nelle ultime settimane. Come ormai noto, dal 2014 la normativa vigente vieta la vendita di parti di avifauna cacciabile per fini commerciali, ma non il consumo. Una stortura legislativa che ha messo a rischio una tradizione profondamente radicata, per quanto riguarda lo spiedo, nel territorio bresciano. Con l’approvazione di questo progetto di legge regionale si prevede ora che la selvaggina venga donata volontariamente a titolo gratuito dal produttore primario (il cacciatore) fino al consumatore finale in ristoranti e sagre di paese. Ringrazio quindi tutti i colleghi e gli uffici che hanno contribuito a migliorare il testo. Progetto che ha riscosso enorme successo e lo dimostrano gli oltre 60 sindaci bresciani presenti questa mattina in Aula in sostegno di questo importante progetto di legge. Lo spiedo bresciano, come gli altri piatti tipici delle province lombarde, è una tradizione millenaria, un valore aggiunto che non può essere cancellato” conclude Massardi.

In merito è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Francesco Ghiroldi

“Dal 2014 la normativa vigente vieta la vendita di parti di avifauna cacciabile per fini commerciali, ma non il consumo. Con l’approvazione di questo progetto di legge regionale si prevede ora che la selvaggina venga donata volontariamente, a titolo gratuito, dal produttore primario fino al consumatore finale in ristoranti e sagre di paese. Il nostro paniere enogastronomico tradizionale comprende, oltre a molti piatti, anche lo spiedo bresciano a base di selvaggina. Non si capisce perché non possa essere valorizzato al pari di altre tipicità a base di carne, così come gli attacchi delle opposizioni agli oltre 60 sindaci presenti in Aula in sostegno del progetto di legge. Ringrazio infine il consigliere Floriano Massardi (Lega) promotore di questa importante iniziativa sullo spiedo bresciano, una tradizione millenaria ora finalmente difesa da Regione Lombardia.” .

A commentare anche il consigliere regionale leghista Francesca Ceruti

“In un momento in cui la crisi internazionale ha ripercussioni anche sul mercato alimentare internazionale, diventa importante difendere, una volta di più, le nostre specificità e la nostra cultura, compresa quella gastronomica. In questo senso va oggi l’approvazione di una Legge regionale che chiede di valorizzare la tradizione tipicamente lombarda dello spiedo bresciano e di altri piatti a base di selvaggina. Lo spiedo bresciano, in particolare, ha una tradizione millenaria profondamente radicata negli ambienti rurali della nostra Regione ed è anche una peculiarità che attira l’interesse dei turisti e che pertanto ha importanti ricadute economiche”, prosegue Ceruti; “ma il Pdl approvato oggi in Aula consiliare intende anche aggiornare e migliorare la normativa esistente, ponendo l’accento sull’imprescindibile liceità della provenienza della selvaggina, nel rispetto delle linee guida in materia di igiene; regolamenta la tracciabilità della selvaggina, introducendo sanzioni per l’inosservanza dei precetti”. “Voglio precisare”, conclude Ceruti, “che queste nuove disposizioni non implicano oneri economici né per la Regione né per le ATS, ma hanno il grande pregio di disciplinare la cessione e la tracciabilità della selvaggina utilizzata per lo spiedo bresciano, in modo da garantire e tutelare la salute dei consumatori, mantenendo nel contempo alta la qualità di un prodotto alimentare che da sempre caratterizza il nostro territorio”.

Le parole di Viviana Beccalossi presidente del Gruppo Misto

“Difendere lo spiedo bresciano significa tutelare il lavoro di migliaia persone prima ancora che una tradizione secolare. Non stupisce che proprio i Cinque Stelle, famosi per aver fatto passare il principio che grazie al loro reddito di cittadinanza stare sul divano è meglio che andare a lavorare, siano i più grandi nemici di una legge che si prefigge di tutelare e promuovere attraverso un piatto della tradizione anche un’importante fetta di economia bresciana. Chi oggi parla di medioevo o barbarie – prosegue Viviana Beccalossi- non ha il minimo rispetto per chi si guadagna da vivere nel settore armiero e nella ristorazione e continua la sua crociata contro centomila cacciatori a cui la Regione rilascia regolare licenza lautamente pagata e che quindi esercitano un loro diritto. Questa deriva ideologica animalista, da non confondersi con l’amore per la natura e per gli animali -conclude Viviana Beccalossi- difende l’indifendibile, come è stato nel recente passato per le nutrie che hanno invaso la pianura padana provocando gravi danni all’agricoltura e oggi avviene con i cinghiali che hanno portato la peste suina alle porte dei nostri allevamenti, rischiando di mettere in ginocchio filiere importantissime per l’agroalimentare italiano, con la Lombardia che da sola produce metà delle cosce per il prosciutto di Parma”.

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