Bacino lacustre

Livelli lago di Garda in calo grazie alla derivazione a 150mcubi/sec

A renderlo noto il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa

Livelli lago di Garda in calo grazie alla derivazione a 150mcubi/sec
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Livelli lago di Garda in calo grazie alla derivazione a 150mcubi/sec.

In calo i livelli del lago di Garda

A renderlo noto è il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa il quale ha così dichiarato:

"Il ripristino della derivazione a 150 mcubi/ sec di ieri mattina (giovedì 24 aprile 2025 ndr) ha fatto sì che il livello lacustre sia in deciso calo, al di sotto del limite fissato dalla regola - ha dichiarato -  Pertanto, desidero tranquillizzare i sindaci dei Comuni rivieraschi che, stante anche la previsione meteo dei prossimi giorni, il livello si stabilizzerà su misure dì sicurezza idraulica per sponde e litorali. Questi i dati attuali: deflusso 150 mcubi/ sec, livello 134 cm, in diminuzione, sullo zero idrometrico di Peschiera".

Ripercorrendo i dati sui livelli negli ultimi giorni, dati elaborati dalla Comunità del Garda e forniti dall' Agenzia Interregionale per il fiume Po (A.I.PO) - Ufficio di Mantova , questa è la situazione:

Lo scarico a 150mcubi al secondo è stato applicato il 12 aprile scorso e fino al 22 aprile. Alle 24 del 22 aprile 2025 è passato a 24 mcubi al secondo e tale è rimasto fino al 24 aprile 2025 alle 12. A partire da quest'ora è tornato a 150mcubi al secondo.

Da tenere sotto controllo

Livelli che necessitano di essere attenzionati: a marzo ma, prima ancora ad ottobre si è giunti a livelli di potenziale rischio.  Giovedì 24 ottobre 2024, in particolare, a partire dalle 15.30 la derivazione alla diga di Salionze era stata aumentata da 140 a 150 metri cubi al secondo avvicinandosi sempre di più al limite di scarico sostenibile del Mincio fissato ad oltre 170 metri cubi al secondo. Da allora la misura del livello del lago al di sopra dello zero idrometrico (m 64,027 slum) era progressivamente scesa. In quell’occasione il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa aveva osservato:

«Sarà sempre più importante e decisiva un'azione preventiva, come avvenuto nelle ultime settimane. Il bacino gardesano, area strategica e economicamente, culturalmente, geograficamente importante nel cuore dell'Europa, non deve assolutamente sottovalutare il cambiamento climatico in atto e le conseguenze relative. Sul tema – aveva poi aggiunto –  ritengo fondamentale continuare a studiare e intraprendere pratiche e, soprattutto, azioni, iniziative legislative e comportamenti miranti a prevenire e mitigare situazioni critiche e nocive per il territorio. Il cambiamento climatico ci porta infatti necessariamente a dover rivedere le norme, i comportamenti e le regole che esistono da sessant'anni, da quando cioè è stata costruita la diga  di  Salionze».

La realizzazione della diga di Salionze risale infatti agli anni Sessanta: si tratta dello sbarramento realizzato sul Mincio a circa sei chilometri a valle di Peschiera per regolare in modo artificiale il deflusso delle acque del Garda e, di  conseguenza, il livello del  lago. Da evidenziare che la quantità d'acqua regolabile artificialmente è una minima parte del totale presente nel più grande lago  italiano, 500 milioni di metri cubi su 50 miliardi.

«Da allora il  Garda  non è più un bacino naturale – ha spiegato Ceresa – ma artificiale, in quanto regolato dall'uomo».

 

 

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